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AMBIENTE. PELLEGRINO (AVS): LAGO CAVAZZO, AVVIARE CONFRONTO CITTADINI

19.12.2023
16:54
(ACON) Trieste, 19 dic - "Un'audizione importante, che non può considerarsi conclusa e che, anzi, deve proseguire con una seduta della IV Commissione in uno dei tre Comuni del lago di Cavazzo, aperta a tutti i cittadini, dopo aver effettuato i necessari sopralluoghi nei siti di cui oggi abbiamo discusso".

Lo auspica in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra), prendendo la parola al termine della complessa seduta odierna e aggiungendo che "finalmente la Commissione e i portatori di interesse hanno avuto un quadro e una sintesi dei contenuti del documento che, nelle sue 400 pagine, analizza la situazione del lago di Cavazzo (così come determinata dall'interazione con la centrale idroelettrica di A2A) ed esplora gli effetti del by-pass, al quale i Comitati di salvaguardia e tutela attribuiscono un ruolo fondamentale per far cessare la pressione negativa delle acque di scarico della centrale idroelettrica nel bacino lacustre. Inoltre, considera una serie di ipotesi ulteriori per mitigare la crisi ecologica del lago e avviarne la rinaturalizzazione, analizzandone i pro e i contro".

"Sullo sfondo del documento - continua l'esponente di Avs, che è anche vicepresidente della IV Commissione - incombe sempre la massiccia sagoma di A2A, che continua a sfruttare a beneficio dei propri bilanci le acque della Carnia e a danneggiare il patrimonio naturale, bene comune innanzitutto delle comunità locali, oltre che di tutti i cittadini. Tanto più prezioso quanto maggiore è il ripetersi degli eventi siccitosi e delle alterazioni climatiche. Un lago che non è possibile sia considerato un serbatoio d'acqua cui attingere per le esigenze di tutti, tranne che dei Comuni rivieraschi".

"Il documento redatto dal Laboratorio del Lago - dichiara ancora Pellegrino - dovrà sicuramente essere presentato alla popolazione dei Tre Comuni: vanno illustrate e discusse le proposte per arrestare la gravissima crisi ecologica del lago, nonché le opzioni per avviare la rinaturalizzazione. L'obiettivo da raggiungere è quello di restituire alla popolazione il patrimonio naturale che era, prima dell'avvento della centrale idroelettrica, fonte di reddito, motore di turismo e bene comune con una fortissima valenza identitaria per gli abitanti delle sue sponde".

"La questione dell'utilizzo delle acque a fini idroelettrici - conclude Pellegrino - è emersa anche nella successiva disamina del progetto della condotta di collegamento tra il canale Sade, all'uscita delle acque dal lago di Cavazzo, e il sistema Ledra-Tagliamento. Un'iniziativa del Consorzio di Bonifica della Pianura Friulana, attualmente oggetto del procedimento per il rilascio del Provvedimento autorizzatorio unico regionale. Una condotta di cui dovremo discutere a lungo, che servirà alle necessità irrigue dell'agricoltura e anche per la produzione di energia idroelettrica e, in ipotesi, anche per approvvigionare gli acquedotti in condizioni di emergenza idrica. Tra le questioni da chiarire, come è stato ben evidenziato da Franceschino Barazzutti e da Claudio Polano (rappresentanti dei Comitati locali di tutela e salvaguardia del lago e delle acque del bacino montano), ci sembra uno studio geologico di area vasta, che includa il lago di Cavazzo e tutto il fitto sistema di corsi d'acqua, falde e circolazione idrica sotterranea, dalla montagna fino alla pianura". ACON/COM/db



  • Serena Pellegrino (Avs)
    Serena Pellegrino (Avs)