AMBIENTE. PELLEGRINO (AVS): LAGO CAVAZZO, AVVIARE CONFRONTO CITTADINI
(ACON) Trieste, 19 dic - "Un'audizione importante, che non può
considerarsi conclusa e che, anzi, deve proseguire con una seduta
della IV Commissione in uno dei tre Comuni del lago di Cavazzo,
aperta a tutti i cittadini, dopo aver effettuato i necessari
sopralluoghi nei siti di cui oggi abbiamo discusso".
Lo auspica in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino
(Alleanza Verdi e Sinistra), prendendo la parola al termine della
complessa seduta odierna e aggiungendo che "finalmente la
Commissione e i portatori di interesse hanno avuto un quadro e
una sintesi dei contenuti del documento che, nelle sue 400
pagine, analizza la situazione del lago di Cavazzo (così come
determinata dall'interazione con la centrale idroelettrica di
A2A) ed esplora gli effetti del by-pass, al quale i Comitati di
salvaguardia e tutela attribuiscono un ruolo fondamentale per far
cessare la pressione negativa delle acque di scarico della
centrale idroelettrica nel bacino lacustre. Inoltre, considera
una serie di ipotesi ulteriori per mitigare la crisi ecologica
del lago e avviarne la rinaturalizzazione, analizzandone i pro e
i contro".
"Sullo sfondo del documento - continua l'esponente di Avs, che è
anche vicepresidente della IV Commissione - incombe sempre la
massiccia sagoma di A2A, che continua a sfruttare a beneficio dei
propri bilanci le acque della Carnia e a danneggiare il
patrimonio naturale, bene comune innanzitutto delle comunità
locali, oltre che di tutti i cittadini. Tanto più prezioso quanto
maggiore è il ripetersi degli eventi siccitosi e delle
alterazioni climatiche. Un lago che non è possibile sia
considerato un serbatoio d'acqua cui attingere per le esigenze di
tutti, tranne che dei Comuni rivieraschi".
"Il documento redatto dal Laboratorio del Lago - dichiara ancora
Pellegrino - dovrà sicuramente essere presentato alla popolazione
dei Tre Comuni: vanno illustrate e discusse le proposte per
arrestare la gravissima crisi ecologica del lago, nonché le
opzioni per avviare la rinaturalizzazione. L'obiettivo da
raggiungere è quello di restituire alla popolazione il patrimonio
naturale che era, prima dell'avvento della centrale
idroelettrica, fonte di reddito, motore di turismo e bene comune
con una fortissima valenza identitaria per gli abitanti delle sue
sponde".
"La questione dell'utilizzo delle acque a fini idroelettrici -
conclude Pellegrino - è emersa anche nella successiva disamina
del progetto della condotta di collegamento tra il canale Sade,
all'uscita delle acque dal lago di Cavazzo, e il sistema
Ledra-Tagliamento. Un'iniziativa del Consorzio di Bonifica della
Pianura Friulana, attualmente oggetto del procedimento per il
rilascio del Provvedimento autorizzatorio unico regionale. Una
condotta di cui dovremo discutere a lungo, che servirà alle
necessità irrigue dell'agricoltura e anche per la produzione di
energia idroelettrica e, in ipotesi, anche per approvvigionare
gli acquedotti in condizioni di emergenza idrica. Tra le
questioni da chiarire, come è stato ben evidenziato da
Franceschino Barazzutti e da Claudio Polano (rappresentanti dei
Comitati locali di tutela e salvaguardia del lago e delle acque
del bacino montano), ci sembra uno studio geologico di area
vasta, che includa il lago di Cavazzo e tutto il fitto sistema di
corsi d'acqua, falde e circolazione idrica sotterranea, dalla
montagna fino alla pianura".
ACON/COM/db