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PIANO MONFALCONE. PELLEGRINO (AVS): È SOLO SLOGAN PROPAGANDISTICO

20.12.2023
17:25
(ACON) Trieste, 20 dic - "Monfalcone da anni è osservata speciale a causa della presenza di moltissimi immigrati attratti dalla grande industria produttrice di navi da crociera. Fincantieri rientra come stakeholder principale nella dinamica sociale della città e, come azienda di Stato controllata dal ministero dell'Economia e delle Finanze per l'82,77% del suo capitale, non può dimenticare che ogni sua scelta ha delle ricadute anche sociali".

La consigliera Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra) commenta in questi termini l'audizione, che si è tenuta nel corso della II Commissione lunedì, di rappresentanti tecnici e politici per presentare il cosiddetto Piano Monfalcone.

"È emersa principalmente la condizione critica dei lavoratori, anche rispetto al tema salariale - spiega in una nota Pellegrino - . Si sa che gli oneri dovuti dal costo del lavoro sono alti, ma non è più pensabile che un'azienda di Stato risolva questo problema generando una rete di appalti e subappalti che innescano un meccanismo di riduzione dei salari fino a raggiungere situazioni da caporalato ed effettivo sfruttamento a basso costo".

La consigliera prosegue: "Sebbene Fincantieri abbia dichiarato che le sanzioni amministrative fioccano e che ci sono delle espulsioni dalla lista dei fornitori in mancanza delle carte necessarie, i lavoratori a una manciata di euro all'ora evidentemente aiutano ad accumulare utili. Ma lo Stato non può ammettere una cosa del genere. L'abbiamo denunciato da anni e in ogni sede".

"Si continua ad accettare queste prassi ormai da decenni - rimarca Pellegrino -. Sono stati rilevati problemi di sfruttamento, di salario al di sotto della sopravvivenza. Monfalcone è la città dove gli stipendi sono tra i più bassi della nostra regione. I lavoratori sono facilmente ricattabili e, essendo in gran parte di nazionalità straniera, hanno difficoltà a denunciare qualsivoglia reato".

Un tempo la forza lavoro "proveniva dal meridione d'Italia, oggi da oltre 67 altri Paesi, soprattutto bengalesi, che sono poco formati e non conoscono la lingua".

"La qualità della vita non può essere secondaria rispetto alla quantità del lavoro. C'è bisogno di più trasparenza e legalità per contrastare l'evasione fiscale e quella contributiva, ma è evidente che non c'è la volontà politica di far integrare i lavoratori stranieri che sono assolutamente necessari" aggiunge.

La consigliera prosegue ancora: "Solo al termine dell'audizione si è compreso che il Piano Monfalcone nei fatti non esiste, nemmeno in formato slide, è uno slogan propagandistico della sindaca di Monfalcone che si riduce a meno subappalti, una richiesta plausibile che anche noi chiediamo da anni, ma la finalità, per chi governa oggi la città, è solo quella di avere meno stranieri per le strade una volta chiusi i portoni del cantiere navale".

Pellegrino inverte la prospettiva ("Auspico un piano economico, ecologico, sociale e soprattutto reale") e lancia un'accusa: "Il fatto che la Regione, assieme ai sindacati, sia stata completamente bypassata dal Comune, che ha preferito interagire direttamente con il ministero, è una cosa grave".

"Dobbiamo aprire un dialogo allargato anche perché - conclude - le ricadute lavorative, sanitarie, relazionali, infrastrutturali, abitative, scolastiche assieme a tutte quelle sociali, non sono prerogative della sola Monfalcone. Dobbiamo tutelare oltre ai lavoratori diretti e indiretti anche tutta la popolazione. Se l'obiettivo del Piano Monfalcone è solamente quello di ridurre i subappalti, la considero una boutade buona sola per fini elettorali". ACON/COM/mt



  • Serena Pellegrino (Avs)
    Serena Pellegrino (Avs)