SALUTE. PELLEGRINO (AVS): TERZO SETTORE NON PUÒ COLMARE CARENZE SSR
(ACON) Trieste, 20 dic - "Due giorni intensi dedicati alla
Terza Commissione, quella che si occupa di salute e di servizi
sociali, dove si è discusso anche dell'incremento del sussidio
destinato a coloro che soffrono di disabilità grave e gravissima,
il cosiddetto Fap, l'ennesimo acronimo che nasconde l'ennesima
delega al settore privato per risolvere le grosse difficoltà in
cui si trovano i cittadini che devono gestire una situazione che
ormai i servizi sociali pubblici faticano a colmare".
Lo dichiara in una nota la consigliera regionale Serena
Pellegrino, di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) a margine della
discussione in III Commissione alla presenza dell'assessore
Riccardi: "Il mondo della disabilità, assieme a quello degli
anziani, è stato il primo a essere esternalizzato. Il terzo
settore ha colmato una grossa carenza del servizio pubblico a cui
è stata data una delega pressoché totale, tanto che ad oggi le
stesse cooperative e associazioni sono in affanno e non riescono
a soddisfare la richiesta di servizi".
Pellegrino ribadisce che "aver soffocato il pubblico investendo
di ogni onere il privato, seppur sociale, ha prodotto oggi un
deficit di offerta socio-sanitaria. Il mondo del volontariato,
dell'associazionismo, della cooperazione non può essere in alcun
modo sostitutivo del servizio sociale pubblico, al massimo può
essere sussidiario. Sicuramente va sostenuto, ma guai a pensare
che possa essere suppletivo e il Fap (Fondo autonomia possibile)
è un sussidio ma non certo la soluzione, soprattutto se legato
all'Isee che non può essere l'unico parametro, soprattutto perché
la sua valenza è esclusivamente economica".
"Non è delegando, o più semplicemente concedendo ulteriore denaro
- continua la consigliera - che la Regione, come istituzione
pubblica che ha l'onere di provvedere al benessere dei cittadini,
risolve le criticità sociali e sanitarie" E prosegue: "Questo
modello emerge chiaramente anche da quanto espresso con
l'illustrazione del 'Piano dell'emergenza e urgenza' da parte del
dottor Amato De Monte, direttore della Sores (Struttura operativa
regionale emergenza sanitaria). Si evince che il progetto
proposto da questa Giunta è chiaro: a seguito della riduzione
della risposta pubblica, perché carente di personale lavorativo
anche nell'ambito medico sanitario, il rimedio sarà
inevitabilmente chiedere aiuto alle strutture private
accreditate, che siano in forma di terzo settore, come nel caso
del pronto soccorso di Udine, o di chiamata ad personam, come nel
caso dei medici a gettone".
Conclude la consigliera di Opposizione: "Se l'assessore ha
cambiato idea rispetto a quello che sosteneva quando contrastava
la riforma Telesca e rivendicando oggi di portare avanti proprio
quel progetto, noi invece non l'abbiamo modificata di una
virgola: ci eravamo opposti all'epoca e ci opponiamo ancora. La
sanità e il servizio sociale pubblico non sono in vendita".
ACON/COM/fa