SICUREZZA. MORETTI-CAPOZZI (PD-M5S): CARENZE SU SPIAGGIA MARINA NOVA
(ACON) Trieste, 2 gen - "A Monfalcone le regole sono uguali per
tutti? La domanda sorge spontanea nel momento in cui veniamo a
conoscenza che, tra giugno e agosto dello scorso anno, la società
titolare della concessione balneare di Marina Nova per più di
trecento metri di spiaggia, mancava dei requisiti di legge per
quanto riguarda il servizio di salvataggio".
Lo affermano, in una nota, i consiglieri regionali Diego Moretti
(Pd) e Rosaria Capozzi (M5S), firmatari di un'interrogazione che
chiede se la Regione era a conoscenza " che non sarebbe stato
rispettato l'articolo 4 dell'ordinanza della Capitaneria di porto
di Monfalcone numero 16 del 29/4/2021, che prevede 7 giorni su 7,
dalle 9 alle 19, la presenza di un assistente bagnino abilitato -
con relativa torretta di avvistamento - ogni 80 metri di spazio
balneare concesso".
"Dopo alcune segnalazioni pervenute, la Capitaneria di Porto -
proseguono i due esponenti di opposizione - accertata
l'inadempienza avrebbe costretto la società Marina Nova di
Monfalcone a provvedere entro pochi giorni, ma ci sono volute
alcune settimane perché ciò avvenisse e nel frattempo i cittadini
hanno continuato a fare il bagno come se non ci fosse nessun
disservizio".
Inoltre, continuano i due consiglieri, "vorremmo sapere dalla
Regione se era a conoscenza di un tanto, e dal Comune (che ha
indetto la gara) se nelle carte depositate per la partecipazione
mancassero i riferimenti alla vigilanza e all'assistenza ai
bagnanti e se la società Marina Monfalcone potesse continuare a
operare, considerato che l'inadempienza all'articolo 4 potrebbe
essere causa di revoca della concessione. Il Comune e
indirettamente la Regione, quindi, erano a conoscenza di tale
situazione e come mai sia dovuta intervenire la Capitaneria per
risolvere un così grave problema di sicurezza e non direttamente
il Comune?".
"Ecco perché - concludono Moretti e Capozzi - per avere le giuste
risposte nelle scorse settimane abbiamo presentato una specifica
interrogazione in Consiglio regionale".
ACON/COM/li