SALUTE. CAPOZZI (M5S): RIAPRIRE PUNTO NASCITA S. VITO A DIFESA DEL SSR
(ACON) Trieste, 5 gen - "La chiusura del punto nascita
dell'ospedale di San Vito al Tagliamento perché il numero di
parti all'anno non sarebbe sufficiente a garantire la sicurezza
del servizio è l'ennesima prova, che il servizio pubblico sarà
una risorsa residuale a beneficio del privato convenzionato".
Così, in una nota, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (M5S)
dopo essere intervenuta al presidio per la riapertura del punto
nascita di San Vito al Tagliamento.
"Se, come è stato riportato sulla stampa, la causa della chiusura
del punto nascita - spiega la pentastellata - è dovuta ad una
questione di sicurezza data dalla perdita di una equipe, che
mantenga una continuità assistenziale, tutto questo, ci appare
debole come giustificazione".
"La carenza grave e cronica del personale medico può essere
superata con nuove assunzioni o con mobilità, non certo facendo
coprire interi turni di guardia e reperibilità ai cosiddetti
gettonisti - prosegue l'esponente di Opposizione - ciò anche
rispetto situazioni analoghe di affidamento in gestione a
cooperative di interi reparti o punti di primo intervento,
laddove ci sono presenze di operatori sanitari con queste
modalità contrattuali di lavoro".
"Questa situazione finisce per essere un vantaggio anche per il
vicino Veneto - continua la consigliera - che si accaparrerà i
parti che altrimenti sarebbero geograficamente del Friuli Venezia
Giulia, in una regione che lamenta un calo demografico cronico.
Ci batteremo perché il punto nascita di San Vito, che costituisce
una risorsa importante per le mamme, riapra. Non si possano dare
bonus a pioggia per fare figli quando si tolgono servizi".
"Inoltre difenderemo la sanità pubblica - conclude Capozzi -
consci del fatto che le esternalizzazioni si rivelano una scelta
onerosa e depauperano la sanità pubblica che per noi resta
l'unica via da privilegiare".
ACON/COM/li