SOCIALE. CELOTTI(PD): LA REGIONE SI ARRICCHISCE MA LA POVERTÀ CRESCE
(ACON) Trieste, 7 gen - "Tra la situazione economica di diverse
famiglie del Friuli Venezia Giulia e quella della Regione Fvg, ci
sono distanze siderali che la Giunta Fedriga non accenna a voler
colmare: mentre la Regione continua ad arricchirsi, crescono le
situazioni di povertà".
Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Manuela Celotti
(Pd) commentando il report dell'Istituto di ricerche economiche e
sociali del Friuli Venezia Giulia (Ires Fvg) sull'elaborazione
dei dati Inps sulle dichiarazioni Isee delle famiglie del nostro
territorio.
"A fronte delle enormi risorse di cui dispone l'amministrazione
regionale - commenta la Celotti -, abbiamo in più occasioni
evidenziato come fosse doveroso dare un sostegno, una forma di
'restituzione' ai contribuenti che fanno parte delle fasce
deboli. A queste persone e a queste famiglie, la nostra Regione
avrebbe il dovere di pensare sia attraverso un potenziamento
delle misure sociali esistenti e trasversalmente fruite, sia
attraverso misure ad hoc. In occasione delle leggi di
assestamento e di stabilità di bilancio, il Pd aveva depositato
diversi emendamenti che avevano l'obiettivo di sostenere quanti
in questa regione fanno più difficoltà, tutti bocciati dal
Centrodestra".
Secondo la dem "è necessario potenziare misure come dote scuola e
dote famiglia, ma anche servizi di welfare universalistici e
gratuiti, a partire dalla garanzia di accesso al Sistema
sanitario regionale (circa l'8,9% di cittadini e cittadine
rinuncia a curarsi per l'impossibilità di pagare le prestazioni)
e dai servizi per l'infanzia, indispensabili per mettere entrambi
i genitori nella condizione di poter lavorare e quindi di
aumentare il reddito del nucleo. Hanno bisogno di esenzioni e
riduzioni sulle spese a gestione pubblica, piuttosto che di
contributi, che quasi sempre coprono solo una parte delle spese e
che vengono erogati a consuntivo".
"Infine - conclude la consigliera di Centrosinistra - sarebbe
importante garantire anche a questi nuclei di poter partecipare
alla cosiddetta transizione energetica, perché in questo momento
troppe famiglie non hanno le risorse per installare i sistemi che
possono consentire un risparmio sulle spese energetiche. Proposte
fatte dal Partito democratico in termini collaborativi e nel
tentativo di rappresentare istanze e bisogni sociali che la
Destra pare nemmeno vedere, ma che, almeno per ora, sono cadute
nel vuoto. Evidentemente l'equità sociale non è un tema in
agenda".
ACON/COM/rcm