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SALUTE. PELLEGRINO (AVS): DISPOSITIVI MEDICI, RIPIANARE SPESE REGIONE

11.01.2024
16:25
(ACON) Trieste, 11 gen - "Prosegue la tragica e iniqua vicenda del payback sui dispositivi medici, meccanismo nazionale che già ha costretto le aziende fornitrici della Regione a partecipare con 128 milioni di euro complessivi al ripianamento del superamento del tetto di spesa registrato tra il 2015 e il 2018, devastando i bilanci aziendali e determinando una crisi gravissima del settore, non tanto per le multinazionali ma in massima parte per le piccole e medie imprese biomedicali fornitrici degli ospedali e delle altre strutture del Ssr, schiacciate dalla prospettiva di chiusura dell'attività".

Così, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino (Avs) che ha proseguito: "A fine dicembre, infatti la Direzione centrale Salute ha trasmesso al Ministero della Salute la quantificazione del fatturato totale del 2019, al lordo dell'Iva, come risultante dai dati forniti dalle Aziende sanitarie, dal Burlo Garofolo e dal Cro di Aviano: 186.276.161,93 euro. Sulla parte di questa cifra che rappresenta lo sforamento del tetto di spesa i contabili ministeriali calcoleranno l'importo del payback a carico delle singole aziende, nella misura del 50 % delle spese in eccesso effettuate dalla Regione e per quote rapportate alle fatture emesse".

Pellegrino ha continuato ricordando anche che, salvo proroghe, entro gennaio la Direzione Salute dovrà fornire i dati delle annualità 2020 e 2021.

"La messa in moto del meccanismo per ulteriori annualità di ripianamento certamente non lascia sereni gli imprenditori - spiega l'esponente di Opposizione - che tuttavia sono incoraggiati a ben sperare dal fatto che la Magistratura ha aperto un varco là dove invece il Governo resta incapace di azioni efficaci, tanto sul piano dell'equità e della tutela delle imprese quanto su quello di una nuova e sana programmazione e gestione della spesa sanitaria".

"Infatti - conclude la consigliera di Avs - il Tar Lazio, dopo numerosi provvedimenti cautelari a fronte di una poderosa ondata di ricorsi da parte delle imprese "vittime" del payback 2015-2018, a fine novembre scorso ha riconosciuto che il famigerato istituto manifesta i sintomi di alcune letali patologie e ha rimesso la questione della legittimità delle norme che l'hanno istituito alla Corte Costituzionale affinché ne valuti la coerenza con gli articoli 3, 23, 41 e 117 della nostra Carta". ACON/COM/li



Serena Pellegrino (Avs)