SALUTE. CABIBBO (FI): 18/1 A TS CONVEGNO LIBERTÀ E DIGNITÀ NELLA CURA
(ACON) Treiste, 16 gen - "Per tutti invochiamo libertà e
dignità nella cura: per questo è stato ideato un momento di
informazione, dialogo e confronto, anche con la società civile,
per sottolineare l'importanza di promuovere cure palliative con
una assistenza continuativa, diritto che la sentenza 242 del 2019
della Corte costituzionale descrive quale essenziale per ogni
persona e prerequisito per ogni scelta. Non ci possono essere
altri diritti, tanto meno quello al suicidio medicalmente
assistito".
Lo spiega in una nota il consigliere regionale Andrea Cabibbo
(Forza Italia), organizzatore e promotore del seminario dal
titolo "The Care Day - Libertà e Dignità nella Cura" in programma
giovedì prossimo, 18 gennaio, alle 16, in piazza Oberdan 5, a
Trieste, nella sala Tessitori del Consiglio regionale.
"L'evento, promosso a livello nazionale dal Network Ditelo sui
tetti - fa sapere Cabibbo -, si svolgerà simultaneamente in nove
Consigli regionali (Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Emilia
Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Toscana, Sicilia e Veneto),
con la partecipazione di oltre centro esperti di indiscussa
autorevolezza scientifica e professionale: palliativisti,
bioeticisti, giuristi, rappresentanti di associazioni e
istituzioni, preceduti da interventi in collegamento nazionale,
come Angelo Vescovi, presidente del Comitato nazionale di
bioetica (Cnb), e Mario Melazzini, medico ricercatore della
direzione generale Welfare Lombardia".
"Per quanto riguarda la nostra regione, si collegherà anche
Giuseppe Casale, responsabile clinico hospice campus biomedico di
Roma - rende noto ancora il forzista - e saranno presenti
Gianluigi Gigli, senior professor di Neurologia dell'università
di Udine, il giurista avvocato Domenico Menorello e i fondatori
dell'associazione Amici di Ale, Giancarlo Pivetta e Loredana
Beltrame, che porteranno la loro testimonianza di genitori di un
ragazzo in stato vegetativo persistente a seguito di un incidente
stradale".
"La tematica del fine vita, in particolare in Friuli Venezia
Giulia, è stata già oggetto di discussione in Consiglio regionale
con la mozione che intendeva impegnare la Regione a legiferare in
materia. Documento respinto in modo compatto da tutta la
maggioranza di Centrodestra - fa presente Cabibbo -, che ha
invece approvato una mozione per implementare le cure palliative.
E proprio su quest'ultimo punto si concentra l'iniziativa,
partendo dalle parole di Papa Francesco, pronunciate lo scorso 8
gennaio, quando ha detto di constatre con rammarico, specialmente
in Occidente, il persistente diffondersi di una cultura della
morte, che, in nome di una finta pietà, scarta bambini, anziani e
malati".
"Sulla strada del sostegno ai più fragili e del sollievo alla
sofferenza - prosegue il consigliere di FI - la nostra Regione si
è mossa negli ultimi trent'anni ed anche recentemente, come
dimostra il piano dell'assessore Riccardi di potenziamento delle
cure palliative per il triennio 2023-2025, approvato
all'unanimità in III Commissione nello scorso mese di settembre,
nell'ambito della più ampia riforma dell'assistenza territoriale
e domiciliare".
Sottolinea ancora il capogruppo forzista: "In questo modo
intendiamo contrastare il dolore nella sua dimensione globale. Le
cure palliative non devono, infatti, essere solo legate alla
prossimità della morte, ma coinvolgere efficacemente l'intero
universo delle malattie cronico-evolutive, comprese tutte le
malattie internistiche in fase evolutiva".
L'obiettivo di The Care Day, dunque, "è quello di offrire una
priorità diversa e originale in tema di fine vita: la cura, che
metta al centro dell'azione complessiva i malati e i fragili
contro quel messaggio di disvalore che è il portato di iniziative
legislative, che a loro volta condizionerebbero la società verso
la cultura della morte e dell'abbandono, verso la percezione
delle persone deboli e malate come un peso per la società. Come
ribadito chiaramente anche dal presidente Fedriga - conclude
Cabibbo -, il compito del Servizio sanitario pubblico deve essere
sempre quello di sostenere la vita, non di agevolare la morte".
ACON/COM/mt