CURE PRIVATE. CELOTTI-CONFICONI (PD): DOPO 5 ANNI ZERO RIMBORSI
(ACON) Trieste, 18 gen - "Quello che sta accadendo sulle liste
d'attesa e sulla situazioni dei rimborsi delle cure e visite
private, è inaccettabile. Dopo cinque anni dagli impegni presi
siamo a zero, la situazione non è solo sfuggita di mano, manca il
benché minimo riconoscimento di un diritto garantito ai
cittadini".
Lo affermano in una nota i consiglieri regionali del Pd Manuela
Celotti e Nicola Conficoni, firmatari di due interrogazioni
discusse oggi in III Commissione, attraverso le quali chiedevano
alla Giunta Fedriga "di fare chiarezza sulla situazione dei
rimborsi previsti dalla legge regionale 7/2009 che regolamenta,
appunto, il rimborso delle spese sostenute dai cittadini che si
rivolgono al sistema sanitario privato, qualora non siano
garantiti i tempi previsti per alcune prestazioni offerte dal
servizio pubblico".
"Sempre più, i cittadini che se lo possono permettere - spiegano
la Celotti e Conficoni - si trovano costretti a rivolgersi al
privato, al di fuori del canale convenzionato, pagandosi
interamente di tasca propria delle cure che dovrebbe garantire il
servizio pubblico. A fronte di questa situazione, nonostante le
previsioni di legge, i rimborsi restano un miraggio, un mero
diritto astratto".
Secondo i due esponenti dem, "il problema, oltre al fatto che i
cittadini e le cittadine che pagano le tasse per poi poter
beneficiare dei servizi devono pagarli due volte, è che non tutti
possono, per mancanza di disponibilità economica, acquistare le
prestazioni e da qui nasce quella quota di cittadini, pari circa
all'otto per cento, che rinuncia a curarsi. Una situazione
inaccettabile in termini di garanzia dei diritti e di equità
sociale, che la politica di questa regione non può non
affrontare".
"Uno dei modi, in attesa di capire quali soluzioni
riorganizzative la Giunta proporrà per risolvere i problemi della
sanità regionale - sostengono i due consiglieri di Centrosinistra
-, è affrontare seriamente la questione dei rimborsi, previsti
per legge ma che poi nel concreto sono difficilmente richiedibili
e ottenibili. Serve una semplificazione della procedura e una
campagna di informazione dei cittadini, che devono essere
supportati nella fruizione di questa possibilità. Oggi
l'assessore Riccardo Riccardi ha ammesso che i rimborsi sono
praticamente pari a zero e si è impegnato a intervenire sul
problema. Vigileremo affinché questo venga fatto".
ACON/COM/rcm