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FINE VITA. CABIBBO (FI): GUARIRE QUANDO È POSSIBILE, CURARE SEMPRE

18.01.2024
18:14
(ACON) Trieste, 18 gen - Dalla parte della vita, anche difficile. Senza cedere alla tentazione narcotizzante e definitiva della morte facile. Scegliendo la cura, in antitesi all'abbandono. Con l'obiettivo di combattere la sofferenza, ma non accelerare il processo crepuscolare del sofferente cui, invece, la sanità pubblica ha il dovere di garantire ogni supporto, anche psicologico. Questo è il messaggio principale emerso questo pomeriggio - come si legge in una nota - nel seminario "The Care Day - Libertà e dignità nella Cura" tenutosi presso la sala Tessitori del Consiglio regionale a Trieste. "L'evento, organizzato in Friuli Venezia Giulia dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Andrea Cabibbo, è stato promosso a livello nazionale dal network "Ditelo sui tetti" e si è svolto in nove consigli regionali (in Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Toscana, Sicilia e Veneto) con la partecipazione di oltre centro esperti di indiscussa autorevolezza scientifica e professionale: palliativisti, bioeticisti, giuristi, rappresentanti di associazioni e istituzioni, preceduti da interventi in collegamento nazionale, come Angelo Vescovi, presidente del Comitato nazionale di Bioetica (Cnb) e Mario Melazzini, medico ricercatore, direzione generale Welfare Lombardia. Nella nostra regione si è collegato anche Giuseppe Casale, responsabile clinico hospice Campus biomedico di Roma e il prof. Gianluigi Gigli, senior professor di Neurologia dell'Università di Udine, il giurista avv. Domenico Menorello e i fondatori dell'associazione "Amici di Ale", Giancarlo Pivetta e Loredana Beltrame, che hanno portato la loro testimonianza di genitori di un ragazzo in stato vegetativo persistente a seguito di un incidente stradale".

Proprio Cabibbo tira le fila di un evento che "ha costituito un'operazione trasparenza sul tema della vita e della morte. L'idea di fondo è togliere il velo di pietismo a chi fa leva sulla sofferenza e considera una libertà individuale assecondare chi non ce la fa più. L'obiettivo della sanità, secondo noi, è portare a compimento una missione irrinunciabile di tutte le istituzioni (legislatore, giustizia, servizio sanitario) aiutando i sofferenti secondo il principio fondamentale della medicina: guarire quando è possibile, avere cura sempre". Cabibbo sottolinea come "sia dirimente chiarire tre principi. Il primo è giuridico: le sentenze, sia pure della Corte Costituzionale, non si possono sostituire alla legge, creando pretesi diritti e, in ogni caso, non spetta alle singole Regioni legiferare su questo tema. Il secondo è medico, più precisamente palliativistico: serve un potenziamento di queste cure, per accompagnare e curare il sofferente. Il terzo è etico: un cittadino avrà più fiducia verso un sistema sanitario che vuole curare il malato o nei confronti di un modello che condanna alla morte, pur con l'alibi di eliminare il dolore?". Chiude Cabibbo: "La politica ha il compito di fare sintesi tra questi tre principi, approfondire il tema e maneggiarlo con competenza e grande rispetto, guidando un processo informativo leale. Chi invoca battaglie di civiltà inizi adottando un approccio responsabile anche nella scelta del lessico. In questi giorni ha vinto la politica che ha saputo respingere ingerenze esterne e non rispettose dei ruoli". ACON/COM/fa



Andrea Cabibbo, capogruppo di Forza Italia