TAGLIAMENTO. POZZO (PD): SICUREZZA, SIAMO ANCORA ALL'ANNO ZERO
(ACON) Trieste, 23 gen - "Mentre la Giunta rimescola le carte
in tavola, la messa in sicurezza del Tagliamento riparte ancora
una volta dall'anno zero. E intanto le preoccupazioni dei
cittadini e degli amministratori locali non trovano risposte".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Massimiliano
Pozzo (Pd) intervenuto oggi in IV commissione, riunita per
l'audizione sulle progettualità relative alle soluzioni
idrauliche ipotizzate per la messa in sicurezza del fiume
Tagliamento.
"Dopo anni in cui la Regione ha portato avanti la soluzione della
traversa di Pinzano, confermando quanto indicato dal Laboratorio
Tagliamento, abbiamo appreso solo dalla stampa (alla fine dello
scorso anno) che si era deciso di cambiare optando per opere
alternative, prima fra tutti un utilizzo del ponte di Dignano per
realizzare una barriera idraulica per trattenere il picco
dell'onda di piena a protezione dell'esondazione più disastrosa.
E realizzando una cassa di espansione fuori alveo all'altezza di
Madrisio. Ricordiamo inoltre - continua - che nel febbraio del
2020 ci fu un'audizione fotocopia nella quale si confermarono gli
obiettivi su Pinzano. A distanza di quattro anni esatti cambia
tutto e sembra di essere di nuovo all'anno zero", ribadisce il
consigliere di Opposizione.
"Se da un lato abbiamo apprezzato l'illustrazione tecnica fornita
dal direttore Canali, dall'altro va detto che la Giunta regionale
ha perso anni, modificando solo qualche mese fa le decisioni già
prese senza nemmeno sentire prima il Consiglio regionale, né
tantomeno il territorio: alle preoccupazioni espresse oggi dai
sindaci di Latisana e Lignano va data una risposta concreta",
prosegue l'esponente dem.
"Attendiamo di capire come sarà modificato il Piano di gestione
del rischio alluvioni e auspichiamo che ci sia chiarezza sulle
scelte, sui tempi di realizzazione delle opere e sulla loro
fattibilità economica e sociale, ricordando anche che a oggi non
c'è alcuna copertura economica. Non abbiamo inoltre sentito alcun
impegno concreto per realizzare gli interventi nei tempi previsti
dalle scadenze del piano alluvioni programmate per il 2027.
Occorre scongiurare - conclude Pozzo - un nuovo rinvio a tempo
indeterminato, tenuto conto dei gravi sconvolgimenti che sta
portando il cambiamento climatico".
ACON/COM/fa