CONSULTORI. PELLEGRINO (AVS): SE TUTTO PRIVATO SAREMO PRIVATI DI TUTTO
(ACON) Trieste, 23 gen - "Ci siamo ritrovati veramente in tanti
al corteo itinerante che, partendo da Roiano, si è snodato verso
San Giovanni e Valmaura per chiuderlo a San Giacomo, manifestando
pacificamente contro il dimezzamento dei quattro consultori
familiari pubblici presenti a Trieste".
Così in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino, di
Alleanza Verdi e Sinistra, a margine del corteo promosso dal
comitato di partecipazione per i consultori familiari di Trieste.
"Già a maggio, con un'interrogazione a risposta immediata -
rammenta Pellegrino - ho chiesto alla Giunta regionale
informazioni sull'ipotesi di chiusura di questi presidi pubblici
così fondamentali e ho ricevuto, all'epoca, una risposta vaga e
farfugliata che metteva nelle mani dell'Azienda sanitaria
universitaria Giuliano Isontina (Asugi) la responsabilità di
questa scelta".
La consigliera prosegue ricordando che "durante la discussione
della legge di assestamento di bilancio di luglio, ho proposto
alla Giunta di mettere una posta importante per scongiurare
l'interruzione del servizio, emendamento bocciato. Oggi i
risultati sono palesi a tutti, così come è chiaro a tutti che la
politica sociosanitaria di questo Esecutivo regionale sta
procedendo con un metodo chiaro: si strozza il servizio pubblico
per permettere al privato possibilmente accreditato e
convenzionato, ovvero pagato con i soldi di tutti i cittadini, di
occupare gli spazi lasciati liberi dal pubblico".
"La legge parla chiaro - prosegue l'esponente di Opposizione -
deve essere presente un consultorio familiare ogni 20.000
abitanti in area urbana e uno ogni 10-15.000 abitanti in zone
montane: necessità impellente, anche per contrastare la crisi che
si sta generando in un momento storico in cui le ricadute sociali
sono complesse e sempre più pervasive. Questa Maggioranza non
dimostra sensibilità e preoccupazione. Da domani Asugi chiuderà
definitivamente i consultori di San Giovanni e San Giacomo
lasciando gran parte della popolazione triestina senza un
servizio fondamentale, soprattutto per le giovani generazioni".
"Nessuno è sprovveduto, ma rimaniamo ancora fiduciosi che il
presidente Fedriga, l'assessore competente e l'intera Giunta
regionale comprendano il danno che stanno creando al servizio
sociosanitario pubblico e quanto stanno infliggendo alla
popolazione del Friuli Venezia Giulia. Il presidente dice che non
sono concessi doppioni nel pubblico, ma supera se stesso
dimezzandoli. Cosa dirà ai cittadini - si chiede Pellegrino -
quando verranno quintuplicati cedendo la gestione ai privati per
garantire la legge?"
E incalza con un pensiero: "Si disquisisce sempre più spesso,
riempiendo di contenuti i convegni, su temi quali la prossimità,
la territorialità, la vicinanza, mentre è sempre più evidente che
quanto sta accadendo nella realtà va in direzione ostinata e
contraria. Quando tutto sarà privato, saremo privati di tutto".
ACON/COM/rcm