PORTO TS. LOBIANCO (FI): BENE INVESTIMENTO GOVERNO SU MOLO VIII
(ACON) Trieste, 25 gen - "Italia ed Europa guardano con favore
e puntano con convinzione sul Porto di Trieste. Il dato è
significativo e molto rilevante: la disponibilità del Governo
centrale a finanziare il primo lotto del molo VIII certifica una
centralità di Trieste sempre più pronunciata, sia in ambito
nazionale sia come tassello imprescindibile della catena di
trasferimento e lavorazione di prodotti a livello comunitario.
Diventa fondamentale rafforzare le nostre eccellenze economiche
per garantire autonomia e indipendenza all'Europa; continuare a
essere dipendenti da Paesi terzi, figli una globalizzazione
spinta, sarebbe rischioso e generatore di pericoli che oggi sono
sotto i nostri occhi".
Così in una nota Michele Lobianco, consigliere regionale di Forza
Italia, plaude alla decisione del Governo "di puntare sulla
piattaforma logistica triestina. I traffici in calo di questi
mesi mettono a nudo i limiti di una globalizzazione viziata
dall'assenza di regole omogenee. La crisi del Mar Rosso si
riverbera pesantemente sull'economia mondiale e mette i porti
nelle condizioni di essere destabilizzati e nel recente passato,
altre enormi difficoltà sono state generate da un incidente a
Panama, dalla pandemia e dall'impossibilità di trasportare
componenti tecnologiche ed elettroniche dalla Cina, dalle guerre
in Ucraina e nel Medio Oriente".
"Ci sono realtà lontane dall'Europa esposte a situazioni di crisi
molto pesanti: noi abbiamo il dovere - evidenzia Lobianco - di
stringere rapporti di partnership e leale collaborazione, ma
sempre mantenendo una posizione che metta al riparo le nostre
filiere produttive, che non possono essere supine a logiche che
prescindono dal nostro controllo. Trieste, tra le sue
potenzialità, ha la carta jolly del Punto franco, cui si
aggiungono alcuni strumenti normativi regionali per agevolare chi
fa impresa sul nostro territorio. Negli ultimi mesi, Forza Italia
era stata già lungimirante e lucida nel mettere tutti in guardia
dai rischi legati alla via della Seta".
"Il tema è questo: l'Italia, il Friuli Venezia Giulia e Trieste
non possono prescindere dalla presenza di una componente
industriale di nuova generazione, che faccia economia reale, che
produca ed esporti prodotti e che consenta di non essere sotto
scacco rispetto a qualsiasi evento di destabilizzazione che
minano l'equilibrio economico di una nazione. Quindi è bene
lavorare - conclude il forzista - per una stabilizzazione del
quadro europeo e mediterraneo per creare le condizioni di una
sicurezza economica e sociale".
ACON/COM/rcm