PERSONALE. MARTINES (PD): DUE LINEE DI AZIONE PER CONTRASTARE ESODO
(ACON) Trieste, 25 gen - "Il problema del personale nei Comuni
piccoli e medi di questa regione, che peraltro si riscontra anche
in tante altre regioni a livello nazionale, si può risolvere con
una strategia che passa per due linee di azione: aggregazioni di
funzioni e servizi fra enti minori attorno a Comuni strutturati
dal punto di vista amministrativo e aumenti interessanti per gli
stipendi dei dipendenti, responsabilizzando in maniera più forte
segretari, dirigenti e capi area (Posizioni organizzative)". Lo
suggerisce, in una nota, il consigliere regionale Francesco
Martines (Pd).
"È sotto gli occhi di tutti - continua il consigliere - una
situazione disastrosa nel funzionamento dei piccoli e medi
Comuni, perché non c'è personale e quello che c'è seppur con
tanta buona volontà non riesce a dare risposte ai cittadini, in
un mondo sempre più complesso dove serve specializzazione delle
competenze in materie quali quella finanziaria, urbanistica, dei
lavori pubblici, ambiente sociale, con dimensioni organizzative
minime in grado di operare".
"Resto convinto che l'esperienza delle Uti obbligatorie,
soprattutto per i piccoli Comuni, non abbia avuto il tempo per
completare il progetto politico e trasformarlo in momenti
gestionali necessari a trasformare organizzazioni singole troppo
piccole, creando nel personale la cultura di lavorare assieme",
si legge ancora nella nota.
"Sono gli stessi cittadini dei Comuni di ridotte dimensioni a
chiedere alla politica regionale e agli stessi amministratori di
aggregarsi, perché si rendono conto benissimo che la struttura
burocratica di un piccolo Comune non è più in grado di soddisfare
le esigenze degli utenti - aggiunge Martines -. Se non si vuole
cambiare l'attuale normativa sulle comunità volontarie, le
stesse andrebbero incentivate per rendere attrattive le
aggregazioni, ammettendo che fino ad ora dopo 4 anni sono nate
solo tre comunità volontarie, le quali hanno messo assieme solo
poche funzioni".
"Se è vero che le comunità volontarie non partono - continua il
consigliere dem - si potrebbe allora pensare di fare una
proposta regionale che individui per legge delle aggregazioni
territorialmente limitrofe, che abbiano in comune storia, profilo
sociale, economia, cultura, dando un congruo tempo alle comunità
interessate di esprimersi dopo una qualche forma di consultazione
e alla fine giungere a un risultato di aggregazioni/comunità
condivise".
"Questo potrebbe comportare una qualche modifica sugli organi
elettivi dei piccoli Comuni, dove potrebbe essere utile avere una
rappresentanza democratica ridotta come riferimento dei
cittadini, fatto questo che non fa sparire identità, storia e
cultura di ogni comunità", aggiunge Martines.
"Altro tema fondamentale per risolvere il problema del personale
è quello delle risorse da destinare ai dipendenti al fine di
rendere più appetibile il lavoro negli enti pubblici, lavoro
amministrativo che per troppo tempo è stato valutato in maniera
distorta, dando del mondo pubblico una visione di persone che
svolgono in maniera lenta e poco costruttiva il loro lavoro".
"Invece il lavoro amministrativo è fondamentale per la vita delle
nostre comunità e in quanto tale gli va riconosciuto il giusto
valore, aderendo in sede contrattuale agli aumenti richiesti, ed
elevando le indennità per coloro che hanno responsabilità e
compiti di coordinamento. Solo cosi, assieme ad una forte
comunicazione nel mondo scolastico del lavoro amministrativo nel
pubblico, si possono motivare le nuove generazioni di lavoratori,
le quali in un mondo cambiato sono molto propense ad accettare,
diversamente dal passato - conclude Martines - situazioni di
mobilità e di precarietà".
ACON/COM/fa