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COMUNI. AUDIZIONE IN V COMM: COMUNITÀ VOLONTARIE OK, IMPEGNO PROSEGUE

25.01.2024
18:51
(ACON) Trieste, 25 gen - Comunità volontarie: un'esperienza finora positiva, suppur ancora incompleta, foriera di preziose indicazioni ed efficaci risultati, sulla quale tuttavia pare necessario soffermarsi con estrema attenzione per valutare le criticità emerse, potenziando in maniera adeguata i passaggi che possono portare a un ulteriore salto di qualità.

Questo quanto emerso nell'aula di piazza Oberdan a Trieste nel corso dei lavori della V Commissione consiliare, presieduta da Diego Bernardis (Fp), incentrati su un'audizione dedicata allo stato di attuazione delle comunità volontarie, alle prospettive di sviluppo di tali forme associative e alle necessità derivanti dal processo di conferimento delle funzioni comunali.

L'appuntamento, richiesto dalla dem Manuela Celotti, è stato introdotto dalla stessa consigliera che ha esplicitamente auspicato "di lavorare sempre più per trovare un indirizzo organizzativo chiaro che consenta di migliorare ulteriormente. Una volta chiuse le Uti, alcuni territori avevano espresso la volontà di creare le comunità volontarie: era quindi doveroso sentire dalla viva voce dei protagonisti le difficoltà, i punti di forza e le prospettive di sviluppo. La comunità - ha aggiunto - può garantire una qualità di servizi superiore, ma la Regione deve sostenere i percorsi che stanno dando risposte ai problemi dei Comuni".

L'assessore regionale ad Autonomie locali e Funzione pubblica, Pierpaolo Roberti, è quindi partito da una serie di considerazioni sul tema dei finanziamenti, ribadendo la sua disponibilità "a lavorare ancora con impegno per verificare l'esistenza di ulteriori strumenti e soluzioni alternative, ove consentito dalle norme. L'obiettivo è quello di aiutare ancora di più le comunità a lavorare meglio, dopo gli ottimi risultati conseguiti e i numeri significativi evidenziati".

Di seguito, sono state presentate le approfondite relazioni dei presidenti delle Comunità stesse. Partendo da quella di Andrea De Nicolò (vertice della Comunità della Riviera Friulana e sindaco di Precenicco) in rappresentanza di 12 Comuni e circa 56mila abitanti. Dopo aver descritto con soddisfazione le attività svolte in aree territoriali diversificate, ha anche ammesso che "non è tutto oro quello che luccica. È infatti necessario lavorare sui fondi e affrontare il tema delle dotazioni organiche".

Il primo cittadino di Cividale del Friuli, Daniela Bernardi (presidente della Comunità del Friuli Orientale) si è invece espressa insieme al presidente uscente e oggi vicepresidente Enrico Basaldella (a sua volta sindaco di Moimacco). Ne è uscita, grazie anche alla diffusione di alcune slide, la necessità di "far prevalere un grande senso di responsabilità, mantenendo l'identità dei Comuni coinvolti". Spaziando tra vantaggi e svantaggi di convenzioni e unioni, sono state anche segnalate le operatività svolte per un bacino di 36mila abitanti di 8 Comuni. La richiesta, invece, è stata quella di adeguare alle necessità il fondo di regia.

Roberto Felcaro (Comunità del Collio e sindaco di Cormons) ha evidenziato il titolo "di comunità volontaria più giovane, dopo aver seguito un percorso burocratico e di condivisione delle volontà che ha unito 10 Comuni per circa 20mila abitanti. Io e gli altri sindaci ci crediamo! È però necessario migliorare sui temi del personale e del digitale con maggiori quote per l'operatività di base".

Intervenuto in modalità telematica, Massimo Piccini (presidente della Comunità Sile Meduna e sindaco di Azzano Decimo) ha ricordato che, proprio come Cormons, anche la sua città "offre personale e sopperisce alle eventuali mancanze che possono colpire Chions e Pravisdomini per un totale di 22-23mila abitanti. Il passaggio Uti-Comunità è stato penalizzante per le spese prima coperte interamente dalla Regione e i problemi attuali riguardano soprattutto le risorse umane".

Il segretario generale di Anci Fvg, Alessandro Fabbro, ha ripercorso la storia delle sperimentazioni aggregative, esprimendo il favore del sodalizio da lui rappresentato "verso quelle che si formano dal basso, tenendo conto della complessità del territorio. La realtà può essere modificata, ma va accompagnata senza cercare scorciatoie. L'aggregazione è quindi la risposta più intelligente ai problemi dei Comuni e, davanti ai risultati, nessuno torna mai indietro".

La discussione generale è stata aperta da Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) che, pur non componente della Commissione, ha invitato "a ragionare tutti insieme per affrontare le criticità, espresse in modo trasversale. Qualsiasi provvedimento preso per i singoli Comuni è infatti insufficiente: la strada giusta è quella dei processi aggregativi. Poi, però, va definito come, quando e chi ossa stimolare questi percorsi. La bontà dei risultati è evidente, ma siamo ancora lontani da un punto ottimale. Oggi la cautela deve fare i conti con l'urgenza".

Andrea Carli (Pd), oltre ad aver introdotto il tema delle comunità di montagna, ha premesso di aver "percepito l'entusiasmo degli ospiti, tornando indietro di qualche anno, quando le unioni erano obbligatore ma molti sindaci le avevano accolte comunque con apprezzamento. Mi fa piacere che stiano procedendo con il piede giusto per condividere le risorse in modo volontario".

Markus Maurmair (FdI) ha infine auspicato "un atteggiamento di maturità da parte di tutta classe politica per evitare fallimenti. Il percorso avviato richiede anche la maturità degli amministratori, cercando di evitare condizionamenti dovuti alle periodiche tornate elettorali".

Al termine della seduta, ancora Celotti ha tirato le somme evidenziando "la percezione di un lavoro importante che ha dato risultati concreti. A 4 anni dalla norma del riassetto degli enti locali, però, ora è normale fermarsi un attimo, valutando cos'abbia funzionato e cosa no. Urge anche un cambio di paradigma sui finanziamenti. Lo strumento gestito con libertà organizzativa dai sindaci nel rispetto dei territori - ha concluso - ha funzionato anche in modo trasversale. La sfida è quella di riuscire a capire come sostenere e incentivare le comunità per garantire servizi di qualità". ACON/DB



Diego Bernardis (Fp), presidente della V Commissione
Manuela Celotti (Pd)
L'assessore regionale Pierpaolo Roberti
Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)
Alessandro Fabbro (Anci Fvg)
Andrea Carli (Pd)