SALUTE. LIGUORI (PAT-CIVICA): CAMBIO GENERE CHIRURGICO, DIRITTO NEGATO
(ACON) Trieste, 12 feb - Sul caso della donna trans di 36 anni
e del suo sfogo alla stampa nel quale ha dichiarato di essere
intrappolata da 2 anni in attesa della chirurgia di
riassegnazione del genere, interviene con una nota la consigliera
regionale Simona Liguori (Patto per l'Autonomia-Civiva Fvg): "E'
l'ennesima conferma che questo modello di sanità regionale non
funziona a causa di chi dovrebbe governarla, ma non ne è in
grado. I continui cortocircuiti causati da una pianificazione
inefficace portano anche a questo: la chirurgia di riassegnazione
di genere si blocca e a pagarne un altissimo prezzo, in primis
psicologico, sono le persone in attesa da troppo tempo, con
pesanti ricadute sulla propria qualità della vita".
Liguori entra poi nel tema del diritto, sottolineandone
l'importanza: "Il diritto a cambiare genere è parte del diritto
alla salute e all'autonomia personale. Le persone transgender
hanno il diritto di accedere a cure mediche appropriate, inclusi
interventi chirurgici e terapie ormonali, che possono essere
fondamentali per il loro benessere fisico e mentale".
"Mi auguro che in questa difficoltà a ottenere il diritto
all'operazione non ci sia dietro una volontà politica, perché
sarebbe molto grave. Se chi governa la Regione vuole tutelare un
diritto - conclude la cosigliera dei Civici - si adoperi affinché
esso trovi in tempi consoni le risposte attraverso tutti gli
strumenti, anche medici, che sono necessari".
ACON/COM/rcm