SALUTE. CAPOZZI (M5S): EVITARE TENSIONI E ULTERIORI FUGHE DA ASUFC
(ACON) Trieste, 4 mar - "Quanto appreso dalle organizzazioni
sindacali Uil Fpl e Nursind che venerdì hanno abbandonato il
tavolo di concertazione con il direttore dell'Azienda sanitaria
universitaria Friuli Centrale (Asufc), Denis Caporale, è
estremamente preoccupante. Solo dopo le proteste, i lavoratori
dell'Azienda giuliano isontina si sono visti riconoscere quanto
da loro spettante e rivendicato. Ci auguriamo che l'azienda
udinese non preferisca gli scioperi ai tavoli di confronto".
Lo sostiene in una nota la consigliera regionale del Movimento 5
Stelle, Rosaria Capozzi, dopo le dichiarazioni di alcuni
sindacati di categoria in merito agli atteggiamenti dei dirigenti
Asufc nei loro confronti.
"A fronte di rivendicazioni condivisibili - spiega Capozzi -
siamo venuti a sapere che le risposte ricevute non sono state di
certo concilianti e rassicuranti. Anzi, si parla anche di toni
alzati da parte della dirigenza verso i delegati sindacali
presenti, che hanno poi abbandonato l'incontro tenutosi il 29
febbraio, il giorno in cui l'assessore Riccardi veniva in
Commissione a dirci che i problemi riguardanti le risorse
aggiuntive regionali del comparto sanità erano rientrati".
"Ma, a quanto pare, così non è - prosegue la consigliera
pentastellata -: i lavoratori della provincia di Udine sembrano
intenzionati a dare battaglia, anche perché si sentono
discriminati verso i colleghi di altri territori".
"Eppure - sottolinea ancora l'esponente di Opposizione - ci
sembrano più che legittime le richieste di aumentare alcune
indennità orarie per il lavoro notturno e le giornate di
presenza, o ridefinire il modello incentivante, pagando i
richiami in servizio con prestazioni aggiuntive su base oraria
per ottenere risorse fresche per i lavoratori, come già avviene
per le altre aziende regionali dove gli operatori a parità di
condizioni percepirebbero centinaia di euro in più".
"Ci auguriamo - conclude Capozzi - che gli animi si possano
rassenerare e si possa giungere a quella perequazione che possa
uniformare le prestazioni e le indennità di tutti i lavoratori
del comparto, scongiurando possibili scioperi e conseguenti
disagi per i nostri pazienti".
ACON/COM/sm