MIGRANTI. GRUPPO FI: CHI NON RISPETTA LE LEGGI NON VUOLE INTEGRARSI
(ACON) Trieste, 13 mar - L'incontro tenutosi lunedì sera nella
sede della Prefettura, a Trieste, tra Pietro Signoriello e i
consiglieri regionali di Forza Italia Andrea Cabibbo, Roberto
Novelli e Michele Lobianco ha spaziato su vari temi di stretta
attualità e, "aspetto affatto secondario - affermano nella loro
nota gli stessi esponenti di Centrodestra -, ha permesso a Forza
Italia di ribadire, ancora una volta, la totale disponibilità a
recepire istanze e richieste provenienti da chi è deputato a
garantire la sicurezza e l'ordine pubblico su tutto il territorio
regionale".
Gli argomenti trattati sono andati "dalle traiettorie della rotta
balcanica allo spettro delle infiltrazioni malavitose, dai flussi
copiosi dei minori stranieri non accompagnati ad altre dinamiche
da maneggiare con estrema cautela, dai furti nelle abitazioni
alla crescente incidenza dei giovanissimi nella commissione di
reati, tra allarmi percepiti e criticità reali".
"L'appuntamento - così ancora i tre consiglieri - era finalizzato
ad approfondire la conoscenza di alcuni fenomeni particolarmente
sentiti dalla cittadinanza ed era stato richiesto dal Gruppo
forzista in seguito ad alcuni episodi di cronaca considerati
delicati. Il prefetto Signoriello, infatti, ricopre anche il
ruolo di Commissario del Governo in Friuli Venezia Giulia e
coordina le Prefetture di Udine, Pordenone, Trieste e Gorizia".
"Quando si parla di sicurezza è sempre necessario distinguere tra
percezione e realtà. Ci sono mutamenti sociali e culturali legati
all'ingresso di migranti provenienti per lo più dall'Afghanistan,
ma anche dal Pakistan e dal Nord Africa, che sono innegabili e
incidono in modo rilevante sulla quotidianità. Secondo quanto
riferito a Trieste e, allargando il compasso, in tutto il Friuli
Venezia Giulia, non esistono i presupposti per parlare di allarme
sociale, ma resta l'esigenza di tenere alta la guardia. Di sicuro
- sostengono Cabibbo, Novelli e Lobianco - si registra la
crescita di alcuni reati tra cui furti nelle abitazioni, rapine,
estorsioni e lesioni, alcuni dei quali, soprattutto quelli di
minor significato criminale, possono in parte essere anche legati
alla presenza di migranti. Su questi temi ci saranno interventi e
Forza Italia è a disposizione del prefetto e delle Forze
dell'Ordine per un leale rapporto di collaborazione finalizzato a
proteggere i nostri cittadini. Questo vale per ogni singolo
territorio, da Trieste a Udine, da Pordenone a Gorizia".
Secondo i consiglieri di FI "un capitolo a parte è quello legato
ai minori stranieri non accompagnati, che devono essere gestiti e
controllati dalle realtà che ne hanno competenza durante il
periodo del loro soggiorno, arginando i facinorosi".
Quanto ai traffici illeciti, "è stato delineato un quadro
confortante, secondo cui è necessario tenere alta la guardia
nella consapevolezza che il Friuli Venezia Giulia è territorio
esposto ma non infiltrato. La crescita del porto e lo sviluppo
turistico e commerciale hanno attirato attenzioni di varia
natura, ma il Fvg è all'avanguardia nell'esecuzione di attività
che esorcizzino il rischio di penetrazioni malavitose. In
particolare, siamo un modello nel monitoraggio e controllo degli
appalti pubblici".
"Un aspetto molto rasserenante è legato alla predisposizione del
tessuto sociale regionale a indignarsi davanti ai reati e a un
rapporto di proficua collaborazione con le Forze dell'Ordine. I
cittadini sono le prime sentinelle della sicurezza sul
territorio. Teniamo conto che il fenomeno migratorio in Fvg
proseguono i tre esponenti di Maggioranza - è di transito: degli
oltre 20mila ingressi annuali, di cui oltre 12mila a Trieste,
poco più di 4mila sono rimasti in regione. Ovviamente, chi
commette reati o comunque non rispetta le leggi dimostra di non
volersi integrare".
"Evidentemente il fenomeno migratorio non si potrà mai eliminare
del tutto, ma va governato con pragmatismo. L'immigrazione non è
un fenomeno circoscrivibile al perimetro nazionale, ma un grande
tema di portata comunitaria. Anche per questo - concludono i tre
forzisti - l'Italia deve contare in Europa, non autocondannarsi
alla ghettizzazione, deve proporre e governare, non limitarsi a
protestare".
ACON/COM/rcm