BASAGLIA. PELLEGRINO (AVS): VISIONARIO PROTAGONISTA DEL '900 ITALIANO
(ACON) Trieste, 13 mar - "Franco Basaglia nasceva cent'anni fa
sotto l'ombra cupa del fascismo, culminato proprio in quell'anno
con il delitto Matteotti".
Così in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino
(Alleanza Verdi e Sinistra), che prosegue: "Conclusasi la seconda
guerra mondiale e nella ritrovata democrazia sancita dalla
Costituzione antifascista, il giovane e brillante medico
psichiatra cercò di fare carriera all'interno dell'Università.
Accusato di essere troppo filosofo, gli venne offerta la
direzione del manicomio di Gorizia, proposta che accettò. Forte
del suo pensiero e dell'idea che fosse possibile una cura diversa
del malato rispetto alla contenzione fisica, all'elettroshock e
all'internamento, iniziò a costruire i presupposti per ridare
umanità e dignità alle persone internate in manicomio".
"Gli strumenti sostanzialmente da lui utilizzati - prosegue la
consigliera - furono la forza della Costituzione antifascista, la
possibilità di usare il potere senza infrangere le leggi,
utilizzandolo però per affermare il principio di umanità nelle
cure e in ultimo, ma non ultima, l'utopia. Basaglia, in un clima
di fervido fermento culturale dove il dibattito politico-sociale
sviluppava una coscienza sociale in vari aspetti della vita
civile e personale dei cittadini, si inserisce perfettamente nel
dibattito pubblico riuscendo a sollecitare le coscienze
attraverso la possibilità di riconoscere la follia come parte
integrante e necessaria di ogni società, dando pieno diritto di
cittadinanza a coloro che soffrivano di disagio mentale".
"Gli anni '60, passando dal '68 - prosegue l'esponente di
Opposizione -, sono stati prodromi di una stagione unica di
conquiste per i diritti fondamentali della persona quali il
divorzio, l'aborto e lo statuto dei lavoratori. Sono stati anni
caratterizzati dal decisivo passo avanti delle donne in società,
con la nomina della prima donna magistrato e mettendo in
discussione, dal punto di vista culturale, tutte quelle regole
che la società patriarcale e fascista aveva promulgato".
"Su questo terreno fertile si innestano la legge 180/1978, più
comunemente detta legge Basaglia, e in seguito la 833/1978 con
cui si è istituito il Servizio sanitario nazionale, attraverso il
quale viene sancito il concetto di salute inteso come
fondamentale diritto dell'individuo e interesse della
collettività. L'avventura 'basagliana' - incalza Pellegrino - si
può considerare non soltanto rivoluzionaria, ma anche come
l'espressione più alta di quell'iniziativa popolare che dal basso
riuscì a far scricchiolare e poi demolire l'istituzione totale
del manicomio, emblema di una società oscurantista e bigotta".
"Basaglia - conclude la consigliera di Avs - rappresenta la
rivoluzione gentile dettata dalla forza della ragione e della
libertà come principio fondamentale scritto nella Costituzione,
che prende forma come elemento di consapevolezza culturale su più
versanti della vita dei cittadini. In altre parole, Franco
Basaglia, con la sua azione politica e sociale volta a ridare
dignità ai malati mentali, ha ridato dignità a tutti noi,
restituendo pezzetti di libertà e consapevolezza ad ogni
cittadino della Repubblica, venendo consacrato come uno dei
maggiori pensatori e protagonista del '900 italiano".
ACON/COM/rcm