STRADA SAPPADA-PRATO CARNICO. AUDIZIONI IN IV COMM: TERRITORIO DIVISO
(ACON) Trieste, 3 apr - Durante l'audizione odierna in IV
Commissione presieduta da Alberto Budai, la Comunità montana ha
confermato la necessità di realizzare la strada che collega
Sappada a Prato Carnico, mentre il comitato dei cittadini e i
geologi hanno evidenziato alcune criticità. All'audizione dei
portatori di interesse ha preso parte anche l'assessore regionale
alle risorse Forestali, Stefano Zannier.
A succedersi tra gli intervenuti, il presidente della Comunità
montana della Carnia, i rappresentanti del comitato Salviamo i
sentieri Cai 227-228, il Cai, Legambiente, i responsabili di
Fareambiente, Fare Verde Onlus, Ecoitaliasolidale e i
rappresentanti di Consumatori attivi.
La strada - come è stato evidenziato - è in fase avanzata di
realizzazione per sostituire il preesistente sentiero
escursionistico del Cai, ormai inagibile: un'arteria da rendere
camionabile in un'area fragile a rischio idrogeologico.
Il consigliere regionale Massimo Moretuzzo (Patto-Civica) ha
ricordato che "è importante fare il punto della situazione per
capire l'approccio che dobbiamo avere in fase progettuale per
risolvere un problema delicato per l'ambiente".
Marco Lepre di Legambiente Carnia ha parlato di pianificazione e
analisi dei costi e benefici: "Noi non siamo contrari alle strade
forestali ma quando si interviene in montagna bisogna fare molta
attenzione per il mantenimento dell'equilibrio ambientale e per
gli aspetti storico culturali".
Dalla relazione geologica di Dario Tosoni sono emerse le
criticità del territorio che presenta forti rischi geologici,
pericolosità valanghive e idrauliche: "Le strade impattano sulla
rete idrogeologica generando ulteriori rischi di frane".
"Il tratto di strada - ha incalzato il professor Maurizio Ponton
di Legambiente Fvg - si trova in una località che rappresenta una
sintesi di pericolosità idrogeologica, innescando frane anche in
tempi recenti. Disboscando si è provocato un processo difficile
da ripristinare. Le strade hanno un'utilità quando è documentata,
ma non è questo il caso".
Giovanni Duranti, presidente del consiglio Fvg del Club alpino
italiano, ha chiesto rispetto reciproco nella condivisione di
temi così importanti: "Mantenere 666 percorsi non è cosa da poco,
grazie alla legge regionale 36 riceviamo 350mila euro all'anno
che non coprono tutti gli oneri".
"La fragilità della montagna in Carnia richiede interventi mirati
e condivisi ex ante, non ex post", così Francesco Greco di Fare
Verde Fvg.
Barbara Puschiasis del comitato Salviamo i sentieri Cai 227-228 e
Consumatori Attivi, ringraziando l'assessore e i consiglieri per
l'audizione, ha voluto però lamentarsi del ritardo nella risposta
alla richiesta in autotutela, sottolineando che "si tratta di un
bacino di trentamila abitanti interessati dagli interventi: sul
Monte Pleros la ghiaia sta già portando a valle la strada e il
sentiero 227 non esiste più". Al termine del suo intervento,
Puschiasis ha auspicato un'azione di moral suasion da parte della
Regione sui Comuni al fine di precludere la strada agli usi che
non siano esclusivamente agro-silvo-turistici, chiedendo in
proposito momenti di confronto con i cittadini.
Sul fronte istituzionale, perplessità e contrarietà è stata
espressa da Rosaria Capozzi (M5S): "Il dialogo con i territori è
essenziale, noi avevamo proposto l'introduzione del dibattito
pubblico che però non è stato accolto". Secondo Furio Honsell
(Open fvg) questa è un'opera "che è stata sconsigliata dai
tecnici: una realizzazione improvvida, non discussa coi
cittadini. L'importante è non perseverare nelle progettazioni di
questo tipo".
"Se vogliamo valorizzare il turismo nella zona - ha evidenziato
il dem Massimo Mentil - dobbiamo ritarare i progetti per evitare
ulteriori danni al territorio". Serena Pellegrino (Avs) ha visto
l'ultima frana in diretta e ha "riletto il documento sottoscritto
da alcuni attuali consiglieri contrari al progetto della
strada anche camionabile. Chiedo quale sia la posizione della
Giunta". Pellegrino ha messo in evidenza l'importanza di tutte le
valutazioni di impatto, da non sottovalutare mai.
Da Moretuzzo, invece, due domande alla Giunta Fedriga: "Oggi sono
emerse diverse criticità: chiedo se ci siano altri progetti in
essere che rischiano casi simili e se il quadro normativo attuale
sia adeguato per gestire in modo migliore l'iter".
L'assessore Zannier ha risposto ai consiglieri regionali
presenti, sottolineando che "gli incontri ci sono stati e ci
saranno, non è mancato il dialogo. Il progetto è in capo alla
comunità montana, quella che deve spiegare le scelte portate
avanti: avevano tutti gli strumenti per analizzarle e, nel caso
lo avessero ritenuto opportuno, fermarle".
Il sindaco di Ravascletto, Antonio de Crignis, in rappresentanza
della Comunità di Montagna ha dichiarato che la decisione di
realizzare la strada è frutto delle richieste formulate dai
quattro sindaci del territorio. "Il recupero del tratto di strada
interessato dai dissesti sarà comunque recuperato", ha concluso.
ACON/MV-fc