PASSO MONTE CROCE. IV COMMISSIONE: DAI CONSIGLIERI AUSPICATA CELERITÀ
(ACON) Trieste, 4 apr - La necessità di tempestività per il
ripristino della viabilità del passo Monte Croce Carnico e per la
progettazione di una soluzione definitiva è stata sottolineata
anche dalle parti politiche.
"Il vero nodo della questione è avere il coraggio di non
tergiversare più e prendere posizione per la scelta di una
soluzione definitiva" ha evidenziato Furio Honsell (Open Sinistra
Fvg). Posizione condivisa anche da Emanuele Ferrari (Lega) e da
Massimiliano Pozzo (Pd). Quest'ultimo ha portato in Commissone
anche le segnalazioni ricevute dalle attività del luogo che hanno
lamentato un drastico calo delle entrate a seguito della frana.
Rosaria Capozzi (M5S) ha invece espresso rammarico perché "ci
sono voluti 50 anni per iniziare ad affrontare seriamente il
problema del passo Monte Croce".
Andrea Carli (Pd) ha chiesto un approfondimento sul progetto del
2019 dell'ingegnere Puntel e sul perché non sia stato portato
avanti, mentre Stefano Mazzolini (Fedriga presidente) ha ribadito
la sua posizione favorevole alla realizzazione di una galleria,
annunciando di "voler chiedere un'audizione nelle prossime
settimane portando anche altri soggetti con proposte diverse da
quelle finora avanzate".
La galleria però, ad oggi, sembrerebbe non essere una soluzione
auspicabile dal fronte austriaco, territorio su cui ricade parte
del passo di Monte Croce, come ha evidenziato anche Massimo
Mentil (Pd), ex sindaco del Comune di Paluzza, che ha ricordato
lo "studio carinziano in cui veniva evidenziato che la galleria
era la soluzione meno economica e anche meno perseguibile".
Nicola Conficoni (Pd) ha osservato che la "celere tempistica di
sistemazione della strada è un atto dovuto alla popolazione del
territorio". Igor Treleani (FdI) non si è espresso su quale
sarebbe la soluzione preferibile tra quelle messe sul tavolo
tecnico, ma ha osservato che "una galleria garantirebbe sul lungo
periodo meno effetti collaterali rispetto a una variante di
strada" e che, quindi, "sarebbe giusto pensare a soluzioni
rapide, ma anche fare un ragionamento più approfondito sulla
soluzione di lungo termine".
Pellegrino ha, invece, escluso l'ipotesi di trafori e ha
evidenziato che quella del Monte Croce "è stata una cronaca di
una frana annunciata". Massimo Moretuzzo (Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg) ha ribadito che "quella odierna è stata
un'audizione importante che ha fatto chiarezza su un tema
delicato. L'auspicio è che si vada nella direzione necessaria per
una soluzione efficace". Moretti (Pd) ha evidenziato che "quello
del passo Monte Croce è un tema su cui non bisogna fare
speculazione politica".
In chiusura, le risposte dell'assessora Amirante che ha
rassicurato auditi e consiglieri sul fatto che "il 2024 sarà
l'anno per approfondire la situazione del passo con una
progettazione definitiva e puntuale". Ha, inoltre, fatto sapere
che l'intervento di ripristino della variante gia esistente
ammonta a circa 10 milioni di euro, 5 stanziati dalla Regione e 5
da Anas, e che tutte le alternative di soluzioni definitive sono
ancora al varo della Direzione regionale. Infine l'assessora ha
annunciato che sta lavorando per la possibilità di garantire
ristori ai cittadini danneggiati dalla frana.
ACON/SM-fc