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PASSO MONTE CROCE. IV COMMISSIONE: DAI CONSIGLIERI AUSPICATA CELERITÀ

04.04.2024
18:49
(ACON) Trieste, 4 apr - La necessità di tempestività per il ripristino della viabilità del passo Monte Croce Carnico e per la progettazione di una soluzione definitiva è stata sottolineata anche dalle parti politiche.

"Il vero nodo della questione è avere il coraggio di non tergiversare più e prendere posizione per la scelta di una soluzione definitiva" ha evidenziato Furio Honsell (Open Sinistra Fvg). Posizione condivisa anche da Emanuele Ferrari (Lega) e da Massimiliano Pozzo (Pd). Quest'ultimo ha portato in Commissone anche le segnalazioni ricevute dalle attività del luogo che hanno lamentato un drastico calo delle entrate a seguito della frana. Rosaria Capozzi (M5S) ha invece espresso rammarico perché "ci sono voluti 50 anni per iniziare ad affrontare seriamente il problema del passo Monte Croce".

Andrea Carli (Pd) ha chiesto un approfondimento sul progetto del 2019 dell'ingegnere Puntel e sul perché non sia stato portato avanti, mentre Stefano Mazzolini (Fedriga presidente) ha ribadito la sua posizione favorevole alla realizzazione di una galleria, annunciando di "voler chiedere un'audizione nelle prossime settimane portando anche altri soggetti con proposte diverse da quelle finora avanzate".

La galleria però, ad oggi, sembrerebbe non essere una soluzione auspicabile dal fronte austriaco, territorio su cui ricade parte del passo di Monte Croce, come ha evidenziato anche Massimo Mentil (Pd), ex sindaco del Comune di Paluzza, che ha ricordato lo "studio carinziano in cui veniva evidenziato che la galleria era la soluzione meno economica e anche meno perseguibile".

Nicola Conficoni (Pd) ha osservato che la "celere tempistica di sistemazione della strada è un atto dovuto alla popolazione del territorio". Igor Treleani (FdI) non si è espresso su quale sarebbe la soluzione preferibile tra quelle messe sul tavolo tecnico, ma ha osservato che "una galleria garantirebbe sul lungo periodo meno effetti collaterali rispetto a una variante di strada" e che, quindi, "sarebbe giusto pensare a soluzioni rapide, ma anche fare un ragionamento più approfondito sulla soluzione di lungo termine".

Pellegrino ha, invece, escluso l'ipotesi di trafori e ha evidenziato che quella del Monte Croce "è stata una cronaca di una frana annunciata". Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) ha ribadito che "quella odierna è stata un'audizione importante che ha fatto chiarezza su un tema delicato. L'auspicio è che si vada nella direzione necessaria per una soluzione efficace". Moretti (Pd) ha evidenziato che "quello del passo Monte Croce è un tema su cui non bisogna fare speculazione politica".

In chiusura, le risposte dell'assessora Amirante che ha rassicurato auditi e consiglieri sul fatto che "il 2024 sarà l'anno per approfondire la situazione del passo con una progettazione definitiva e puntuale". Ha, inoltre, fatto sapere che l'intervento di ripristino della variante gia esistente ammonta a circa 10 milioni di euro, 5 stanziati dalla Regione e 5 da Anas, e che tutte le alternative di soluzioni definitive sono ancora al varo della Direzione regionale. Infine l'assessora ha annunciato che sta lavorando per la possibilità di garantire ristori ai cittadini danneggiati dalla frana. ACON/SM-fc



L'assessore alle Infrastrutture, Cristina Amirante
Rosaria Capozzi (M5S)
Da sinistra Andrea Carli e Massimiliano Pozzo (Pd)
Nicola Conficoni (Pd)
Stefano Mazzolini (Fp)
Igor Treleani(FdI)
Serena Pellegrino (Avs)