OMNIBUS. DDL 18, IN VI COMM OK A MAGGIORANZA SU LAVORO E ISTRUZIONE
(ACON) Trieste, 9 apr - Al via in Consiglio regionale l'esame
del disegno di legge 18 inerente disposizioni multisettoriali e
di semplificazione. Disposizioni contenute in 142 articoli,
suddivisi in 12 Capi e volte a dare una risposta a varie esigenze
e superare situazioni di criticità emerse sul territorio.
Oggi c'è stato il primo passaggio in VI Commissione, sotto la
presidenza di Roberto Novelli (FI) per l'analisi del Capo VI
(dall'art 85 al 94), e concernente disposizioni in materia di
lavoro, formazione, istruzione e famiglia.
Nello specifico - come illustrato dall'assessore Alessia Rosolen
- gli articoli 85 e 86 sono finalizzati ad adeguare la normativa
regionale inerente gli aiuti de minimis per l'istruzione, la
formazione, la ricerca, alla disciplina dell'Ue attraverso un
rinvio dinamico dei testi europei di volta in volta vigenti.
L'art. 87 interviene sull'accreditamento delle fondazioni Its,
adeguando la legge regionale del 21 luglio 2017 al decreto
ministeriale 191/2023.
In materia di istruzione anche gli articoli da 88 a 90. Con
l'articolo 88 viene prorogato il termine di rendicontazione dei
contributi previsti nel Piano triennale dell'offerta formativa
delle scuole al fine di evitarne la revoca. "Molte scuole sono in
ritardo - ha specificato Rosolen - a causa di una carenza di
organico".
L'art. 89 semplifica la rendicontazione dei contributi per
l'insegnamento della lingua friulana nelle scuole dell'infanzia e
paritarie. Con l'art. 90, invece, si proroga il termine delle
iscrizioni delle scuole non statali di musica all'elenco previsto
dall'art. 3 della legge regionale 19/2022 e il termine per il
finanziamento dei corsi di studio pre-Afam. "Scadenze - ha
spiegato l'assessore - spostate al 31 maggio 2024".
L'articolo 91 interviene sui contributi scolastici concessi dalla
Regione nei Comuni che al 31 dicembre 2023 avevano popolazione
inferiore o uguale ai 2000 abitanti. Data spostata al 1. gennaio
2023. "Sempre l'art. 91 - ha spiegato poi Rosolen - stabilisce
maggiori specificazioni per l'attuazione del regolamento per
l'abbattimento dei mutui. Si amplia il novero dei soggetti
preposti all'erogazione del finanziamento; si specifica che
l'acquisto della prima casa deve essere fatto in regione e si
pone l'obbligo del mantenimento della residenza sul territorio
regionale per 5 anni dalla data di concessione del contributo in
capo al titolare della Carta famiglia e non a tutto il nucleo
familiare".
L'art.92 specifica, invece, le modalità di costituzione e durata
del Tavolo regionale delle politiche familiari che ha durata per
tutta la Legislatura. Di contribuiti a giovani coppie che
iniziano il proprio percorso di vita autonoma si occupa, invece,
l'art.93 che va a modificare l'articolo 5 bis della legge
regionle n.22/2021.
"Viene specificato - ha spiegato ancora l'assessore
all'Istruzione e famiglia - che la misura è destinata alle coppie
e non ai singoli individui, e chiariamo che il contributo massimo
è di 15.000 euro a fronte della nascita o adozione del primo
figlio. Vengono, inoltre, integrati gli obblighi di permanenza
sul territorio regionale fissandone il limite a 36 mesi".
Infine, l'art. 94 rende più flessibili le modalità e le
condizioni di utilizzo delle risorse regionali aggiuntive a
quelle statali del Pnrr per la realizzazione dei cosidetti
"progetti bandiera", consentendo di utilizzare i fondi in maniera
disgiunta, ma complementare a quelli nazionali.
In fase di discussione del ddl, alcuni consiglieri di Opposizione
hanno contestato la scelta del limite di 5 anni di residenza
previsto dall'art. 91. Massimiliano Pozzo (Pd) ha evidenziato che
"la scelta dei 5 anni è inopportuna perchè limita l'appetibilità
della regione per il rientro di molti giovani e famiglie che sono
emigrate altrove". Opinione condivisa anche da Giulia Massolino
(Patto per l'Autonomia Civica Fvg).
Di contro, Carlo Bolzonello (Fp) ha osservato che "il limite dei
5 anni è un limite tutto sommato congruo, altrimenti il rischio
sarebbe quello di fare turismo residenziale". Rosaria Capozzi
(M5S) ha, invece, è convinta che l'articolo in questione sia "una
presa in giro perché concede l'abbattimento del mutuo dal terzo
figlio in su, ma una famiglia media arriva oggi, al massimo, al
secondo figlio". La consigliera ha, quindi, chiesto una modifica
in tal senso.
Diego Moretti (Pd) ha chiesto maggiori chiarimenti sulla modifica
delle tempistiche per la presentazione delle domande di
contributo scolastico previsto dall'articolo 90. Furio Honsell
(Open Sinistra Fvg) ha manifestato perplessità sul passaggio
della discussione del ddl prima in VI Commissione e non in Prima,
"dal momento che spetterà alla I Commissione l'illustrazione
generale del ddl".
Il Capo VI è stato, infine, approvato a maggioranza. Prossimo
step per il disegno di legge in V Commissione, dove il ddl 18
approderà nella mattinata di domani.
ACON/SM-fa
Il presidente della VI Commissione, Roberto Novelli (FI)
Giulia Massolino (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg)
Massimiliano Pozzo (Pd)
Carlo Bolzonello (Fp)
Rosaria Capozzi (M5S)
Il capogruppo del Pd, Diego Moretti
L'assessore all'Istruzione, ricerca, famiglia, lavoro Alessia Rosolen