FINE VITA. III COMM BOCCIA A MAGGIORANZA PDL SU SUICIDIO ASSISTITO
Centrodestra compatto sul no alla legge di iniziativa popolare,
Opposizioni tutte a favore
(ACON) Trieste, 9 apr - Una proposta di legge su un tema
delicato, quello del fine vita, "che investe ampie questioni
etiche" - come l'ha definito in apertura di seduta Carlo
Bolzonello (Fp), presidente della III Commissione - ha innescato
un ampio dibattito tra i consiglieri dei due poli ma nel voto
finale non ha riservato sorprese rispetto alle posizioni
politiche espresse negli ultimi mesi.
Da una parte le forze di Opposizione hanno votato compatte a
favore della pdl 7 di iniziativa popolare, la norma che regola
procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al
suicidio medicalmente assistito, mettendo in primo piano il
diritto all'autodeterminazione delle persone che si trovano in
situazioni di profonda sofferenza. Dall'altra il Centrodestra,
senza distinguo, ha bocciato la norma impugnando sostanzialmente
due argomentazioni: la prima relativa alla competenza, "che in
questo campo deve essere esercitata dallo Stato" come hanno
suggerito in particolare Andrea Cabibbo (FI) e Lucia Buna (Lega),
e dall'altra la possibile discriminazione - evocata da Claudio
Giacomelli di FdI - tra malati con patologie irreversibili,
"perché ad alcuni si garantirebbero tempi certi per il suicidio
assistito e ad altri non si darebbero altrettante certezze
relative alle cure, come ad esempio trattamenti di chemioterapia
o trapianti".
È stato soprattutto Enrico Bullian (Patto per l'autonomia-Civica
Fvg), già promotore l'estate scorsa di una mozione su questo
tema, ad argomentare con dovizia di dati e citazioni le ragioni
del "sì" alla proposta di legge, cercando di portare dalla sua
parte i colleghi di Centrodestra e ricordando come alcuni
consigli comunali guidati da quell'area politica, tra i quali
Gorizia e Cormons, si fossero già espressi favorevolmente sulla
pdl. "Il diritto del cittadino - ha spiegato Bullian - contempla
un ampio ventaglio di scelte, dalle cure palliative al suicidio
medicalmente assistito. E con la loro firma su questa pdl di
iniziativa popolare, tantissime persone hanno chiesto a noi
politici di intervenire".
Un aspetto, quello delle 7mila firme raccolte in Fvg, rimarcato
anche da Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), che ha sottolineato
"l'esplicita e manifesta richiesta dei cittadini", come pure da
Roberto Cosolini (Pd), che ha parlato di "adesione spontanea e
quasi entusiastica alla proposta di legge, in tempi in cui a
volte è difficile anche solo dare alla gente un volantino",
invitando i colleghi di Centrodestra "a non far valere le ragioni
di partito su un argomento così delicato".
A favore della pdl anche Rosaria Capozzi (M5S). "Non è una legge
che tutela la morte, ma il diritto sacrosanto
all'autodeterminazione", ha scandito la pentastellata, convinta
che "questa proposta mette al primo posto la dignità delle
persone". Simona Liguori (Patto-Civica), da medico, ha richiamato
il dibattito di vent'anni fa, "quando sembrava che anche le cure
di supporto, in caso di persone gravemente ammalate di cancro,
fossero una condanna all'eutanasia". Liguori è persuasa che "le
cure palliative possano tanto, ma non tutto. E queste cure non
sono garantite in modo uniforme sul territorio, una situazione a
cui bisognerebbe porre rimedio".
"Quando la politica latita, o teme di prendere posizione, viene
sostituita dalla magistratura, come è capitato stavolta", ha
osservato Serena Pellegrino (Avs), che ha ricordato come "la
stessa Corte Costituzionale solleciti il Parlamento a
intervenire". "Non possiamo ignorare - le ha fatto eco Nicola
Conficoni del Pd - la richiesta della nostra comunità di fare un
passo avanti verso il riconoscimento della piena
autodeterminazione dell'individuo".
Il fronte del no alla proposta di legge, che ha fatto valere i
suoi numeri in commissione in attesa del voto finale sulla pdl in
Aula, è guidato come si diceva dai capigruppo Giacomelli - che ha
fatto riferimento anche alla "battaglia culturale" sottesa a
questa legge - e Cabibbo, che si è soffermato sul parere
dell'Avvocatura dello Stato.
Ai consiglieri di FdI e FI hanno dato manforte Maddalena Spagnolo
(Lega), che ha ribadito come "il tema sia già regolamentato dalla
sentenza della Corte Costituzionale del 2019" e che "non si
ammette una diversa regolamentazione da parte delle Regioni", e
dalla collega di gruppo Lucia Buna, convinta che "con questo
disegno di legge si va a promuovere il turismo della morte, la
gara a chi applica il minor numero di giorni possibile per
staccare la spina".
Articolato l'intervento di Moreno Lirutti (Fedriga presidente):
"Sono contrario a questa pdl ma distinguo la finalità dallo
strumento: se parliamo di garantire dignità al fine vita,
infatti, chi mai può essere in disaccordo? Ma lo strumento - ha
insistito il consigliere di Maggioranza - non è buono in quanto
un diritto del genere deve essere nelle mani dello Stato: se
venti Regioni diverse legiferassero, produrrebbero venti
situazioni diverse. L'importante è che non si pensi che chi oggi
vota contro la pdl non comprenda la gravità di questo tema".
Sintetiche le conclusioni dell'assessore alla Salute, Riccardo
Riccardi, prima del rapido esame dell'articolato che ha
riproposto il muro contro muro tra i due poli politici. "Non
entro neppure nel merito - ha detto Riccardi - perché dobbiamo
rispettare l'ordine delle cose: quest'Aula non ha il diritto di
arrogarsi questo tipo di scelta".
In Aula la relazione per la Maggioranza verrà presentata dallo
stesso presidente della III Commissione, Carlo Bolzonello, mentre
i relatori delle Opposizioni saranno Bullian, Cosolini e
Pellegrino.
ACON/FA-fc
L'assessore Fvg alla Salute, Riccardo Riccardi, con il presidente della Terza Commissione, Carlo Bolzonello
Il capogruppo di Forza Italia, Andrea Cabibbo
Lucia Buna (Lega)
Claudio Giacomelli (FdI)
Enrico Bullian (Patto-Civica Fvg)
Rosaria Capozzi (M5S)
Roberto Cosolini (Pd)
L'intervento di Furio Honsell (Open Fvg)
Il capogruppo della Lega, Antonio Calligaris, a colloquio con il presidente della Terza Commissione, Carlo Bolzonello
Simona Liguori (Patto-Civica Fvg)
Moreno Lirutti (Fp)
Maddalena Spagnolo (Lega)
La Terza Commissione durante i lavori