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FINE VITA. PELLEGRINO (AVS): IL CDX RINUNCIA A UN DIRITTO LEGISLATIVO

10.04.2024
09:59
(ACON) Trieste, 10 apr - "Abbiamo assistito alla sconfitta dell'Assemblea legislativa che dovrà rispondere alla richiesta forte, arrivata da tutte quelle persone che si sono accalcate ai banchetti promossi, in primis, dall'associazione Coscioni, sostenuta da partiti, associazioni e da singoli cittadini. Sono state raccolte migliaia di firme per una proposta di legge che riempie un vuoto normativo colmato al momento solo da una senza della Corte Costituzionale. Una norma i cui contenuti hanno occupato il dibattito pubblico e interessato molti cittadini".

Così, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino, di Alleanza Verdi e Sinistra, al termine dell'esame, in III Commissione, della proposta di legge regionale di iniziativa popolare 7 su procedure e tempi per l'assistenza sanitaria al suicidio medicalmente assistito ai sensi della Corte Costituzionale 242/2019.

"La politica e le istituzioni legislative - prosegue Pellegrino - non possono più sottrarsi. Dare dignità con una data certa a chi sceglie di affrontare questo percorso è garanzia di democrazia. Chi si trova davanti alla scelta ferale e alla ricerca di come mettere fine alla propria sofferenza, tramite il suicidio medicalmente assistito, deve essere sostenuto da una normativa certa".

"Ricordo che in Veneto - incalza la consigliera - la legge non è stata approvata per una sola astensione. Qui in Friuli Venezia Giulia, invece, il cavallo di battaglia della Destra che governa la nostra Regione è che il parere dell'Avvocatura di Stato sia vincolante quando sappiano bene che un parere, seppure di un alto organo dello Stato resta un parere. Parecchi giuristi e costituzionalisti hanno affermato che non ci sia un problema di competenza e una Regione come la nostra, ancorché a statuto speciale, può legittimamente legiferare in materia, visto che la proposta di legge si limita a dettare norme procedurali e di organizzazione per l'erogazione di prestazioni sanitarie, rientrando nella competenza regionale concorrente in materia di tutela della salute (art. 117, comma 3, Cost.)".

"C'è una profonda necessità - prosegue l'esponente di opposizione - di riconoscere l'autodeterminazione che non è solo medicale, ma soprattutto umana. Approvando questo provvedimento, ci saremmo presi le nostre responsabilità come Assemblea legislativa, che viene invece ancora una volta procrastinata".

"Chi detiene il potere legislativo - conclude Pellegrino - deve garantire la legittimità a tutti i cittadini senza giudizi soggettivi. Senza una norma che garantisca l'auto determinazione e la libertà di scelta si corre il rischio che, nelle pieghe della non legittimità si possano infilare atti lesivi, così come succedeva, ad esempio, per l'aborto e come purtroppo continua ad essere presente per ciò che concerne l'assunzione delle droghe leggere, anche se per uso terapeutico". ACON/COM/rcm



Serena Pellegrino (Avs)