FINE VITA. PELLEGRINO (AVS): IL CDX RINUNCIA A UN DIRITTO LEGISLATIVO
(ACON) Trieste, 10 apr - "Abbiamo assistito alla sconfitta
dell'Assemblea legislativa che dovrà rispondere alla richiesta
forte, arrivata da tutte quelle persone che si sono accalcate ai
banchetti promossi, in primis, dall'associazione Coscioni,
sostenuta da partiti, associazioni e da singoli cittadini. Sono
state raccolte migliaia di firme per una proposta di legge che
riempie un vuoto normativo colmato al momento solo da una senza
della Corte Costituzionale. Una norma i cui contenuti hanno
occupato il dibattito pubblico e interessato molti cittadini".
Così, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino, di
Alleanza Verdi e Sinistra, al termine dell'esame, in III
Commissione, della proposta di legge regionale di iniziativa
popolare 7 su procedure e tempi per l'assistenza sanitaria al
suicidio medicalmente assistito ai sensi della Corte
Costituzionale 242/2019.
"La politica e le istituzioni legislative - prosegue Pellegrino -
non possono più sottrarsi. Dare dignità con una data certa a chi
sceglie di affrontare questo percorso è garanzia di democrazia.
Chi si trova davanti alla scelta ferale e alla ricerca di come
mettere fine alla propria sofferenza, tramite il suicidio
medicalmente assistito, deve essere sostenuto da una normativa
certa".
"Ricordo che in Veneto - incalza la consigliera - la legge non è
stata approvata per una sola astensione. Qui in Friuli Venezia
Giulia, invece, il cavallo di battaglia della Destra che governa
la nostra Regione è che il parere dell'Avvocatura di Stato sia
vincolante quando sappiano bene che un parere, seppure di un alto
organo dello Stato resta un parere. Parecchi giuristi e
costituzionalisti hanno affermato che non ci sia un problema di
competenza e una Regione come la nostra, ancorché a statuto
speciale, può legittimamente legiferare in materia, visto che la
proposta di legge si limita a dettare norme procedurali e di
organizzazione per l'erogazione di prestazioni sanitarie,
rientrando nella competenza regionale concorrente in materia di
tutela della salute (art. 117, comma 3, Cost.)".
"C'è una profonda necessità - prosegue l'esponente di opposizione
- di riconoscere l'autodeterminazione che non è solo medicale, ma
soprattutto umana. Approvando questo provvedimento, ci saremmo
presi le nostre responsabilità come Assemblea legislativa, che
viene invece ancora una volta procrastinata".
"Chi detiene il potere legislativo - conclude Pellegrino - deve
garantire la legittimità a tutti i cittadini senza giudizi
soggettivi. Senza una norma che garantisca l'auto determinazione
e la libertà di scelta si corre il rischio che, nelle pieghe
della non legittimità si possano infilare atti lesivi, così come
succedeva, ad esempio, per l'aborto e come purtroppo continua ad
essere presente per ciò che concerne l'assunzione delle droghe
leggere, anche se per uso terapeutico".
ACON/COM/rcm