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OMNIBUS. DDL 18, OK AULA A CAPO IV BIS: 5 MLN PER PASSO MONTE CROCE

29.04.2024
18:33
(ACON) Trieste, 29 apr - Via libera unanime dell'Aula al finanziamento di 5 milioni di euro per gli interventi di messa in sicurezza dei versanti della statale 52 bis Carnica interessati dalla frana del dicembre scorso, in comune di Paluzza. È questo il provvedimento più significativo approvato oggi in Consiglio nell'ambito del capo IV bis del ddl Omnibus, centrato sui temi relativi a viabilità e infrastrutture.

Come spiegato dall'assessore competente, e ribadito negli interventi di tre consiglieri di Opposizione e un consigliere di Maggioranza, si tratta di un passo necessario per chiudere l'iter progettuale e iniziare al più presto i lavori, previa una convenzione con Anas spa. L'esponente di Giunta ha aggiunto che sta per essere costituito un gruppo di lavoro tra Regione Fvg e Land Carinzia per studiare e valutare progetti futuri. E proprio sul lungo termine in Aula è emersa una differenza di vedute: le Opposizioni bocciano l'idea di un futuro tunnel per collegare Italia e Austria in quell'area montana, mentre nella Maggioranza c'è chi continua a pensare che si tratterebbe di un'infrastruttura importante, sul modello delle gallerie già attive nel Tarvisiano.

Una buona fetta della lunga discussione sul capo IV bis è stata dedicata alle proposte di correzione relative alla normativa sull'edilizia residenziale. Se due emendamenti presentati da consiglieri di Maggioranza - quello "interpretativo" che chiarisce la natura di alloggio sociale ed evita alle Ater di dover pagare l'imposta locale immobiliare, e quello che interviene sulla parte penale prevedendo la decadenza dall'alloggio di edilizia residenziale pubblica per gli autori di danneggiamento e disturbo della quiete pubblica - sono stati approvati rapidamente e nel primo caso a larga maggioranza, ampio e a tratti teso è stato il dibattito sugli emendamenti presentati dai consiglieri di Opposizione e relativi alle conseguenze delle sentenze della Corte Costituzionale sui 5 anni di residenza obbligatoria in Fvg necessari per l'accesso alle politiche abitative.

Proposte bocciate, come hanno spiegato l'assessore e i consiglieri di Maggioranza, con la giustificazione che è prevista una revisione complessiva della disciplina, e dunque non avrebbe senso intervenire nell'ambito di una legge multisettoriale. La riforma annunciata, come ha chiarito in seguito lo stesso governatore intervenendo in aula, dovrà prendere atto dei rilievi della Corte ma perseguirà ancora - è stato detto - la filosofia di mettere tutti i cittadini sullo stesso piano, senza imporre ai soli residenti italiani i controlli sulle proprietà immobiliari.

Le Opposizioni chiedevano invece di ridurre subito da 5 a 2 anni il termine della residenza obbligatoria in Fvg, facendo riferimento alla situazione di fatto di molti cittadini stranieri e di altre regioni italiane che si troverebbero in difficoltà a causa dell'impossibilità di accedere all'edilizia pubblica agevolata. Nel corso del dibattito si è parlato dunque delle difficoltà delle imprese nel reperire personale, del calo demografico e delle prospettive di drastica riduzione del Pil regionale entro il 2050. Bocciata anche la richiesta di cancellare dal testo di legge la previsione della documentazione sul possesso di alloggi nel Paese di origine, onere a carico dei cittadini stranieri.

Assai più rapida e meno frontale la discussione su altri emendamenti della Giunta e della Maggioranza, tutti approvati. Unanime il via libera a una variante del testo che consente la libera circolazione sui mezzi pubblici alle strutture operative dei vigili del fuoco, ampio il consenso alla norma che consente ai Comuni di decidere deroghe relative agli interventi di riqualificazione di strutture e aree destinate ad attività turistico-ricettive, misura pensata in particolare per le località turistiche, così come è passata a larga maggioranza la proposta di rimodulare e attenuare le sanzioni previste per omesso o ritardato versamento del contributo di costruzione.

Le Opposizioni si sono quindi astenute su due emendamenti relativi a modifiche della norma regionale sul noleggio degli autobus e sui taxi: d'ora in poi i sostituti di guida - utilizzati per ampliare gli orari di servizio - potranno essere previsti anche soltanto in alcuni periodi dell'anno, per esigenze stagionali, e non lungo l'intero arco dei 12 mesi.

Via libera unanime infine a un emendamento tecnico presentato dalle Opposizioni relativo alla classificazione di altezza minima e fattispecie sanitarie degli edifici. ACON/FA-fc



I lavori d'Aula durante l'esame del ddl Omnibus