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IDROELETTRICO. IN IV COMM LE PREOCCUPAZIONI DI COMUNI E COMITATI - 1

28.05.2024
15:05
(ACON) Trieste, 28 mag - Nuovi bandi di gara per l'idroelettrico, concessioni scadute, piani di sicurezza delle dighe, dividendi degli utili, situazione occupazionale, applicazione delle leggi e dei regolamenti. Sono questi i temi delle audizioni di oggi in IV Commissione consiliare, proposte da esponenti di opposizione - che si sono fatti portavoce, hanno spiegato, di richieste giunte dal territorio - appunto sui rinnovi delle concessioni idroelettriche alle grandi e alle piccole società, con l'obiettivo di valutare possibili soluzioni normative.

Un'ottantina i soggetti chiamati a esprimersi, a cominciare dai Comuni, dalle Comunità di montagna, dalle Camere di commercio, dai comitati di tutela e dalle associazioni ambientaliste, ascoltate anche dalla Giunta, alla quale è stato chiesto come intenda intervenire nei prossimi tre anni e che ha da subito smentito di essere accondiscendente con le multinazionali ricordando, di contrappunto, i contenuti della legge regionale 21/2020 sulla disciplina dell'assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d'acqua a uso idroelettrico, voluta per esprimere esclusivamente l'interesse del territorio e delle sue genti.

Prima a prendere la parola, l'Amministrazione di Ampezzo si è detta orgogliosa di aver potuto partecipare alla costituzione della Lr 21/2020, ma questa prevedeva che entro 180 giorni fossero emanati i regolamenti attuativi, invece per il primo - monetizzazione dell'energia delle acque - si è atteso un anno e mezzo e oggi la Regione è bloccata dai ricorsi dei concessionari, da A2A impianti Friuli a Edison gestione idroelettrica e Cellina Energy (sempre gruppo Edison), avanzati anche sui canoni da pagare ai Comuni tramite la Regione.

E proprio in merito a questi, Ampezzo ha fatto presente che nel 2023 è arrivata solo una parte degli importi stabiliti (14,3 euro a Kw, contro i 90 che, ad esempio, i concessionari pagano alla Lombardia, è stato spiegato) pagati per il 2022, ma per gli anni successivi non si è saputo più nulla. Altra richiesta alla Regione, quella di iniziare finalmente a ragionare sul progetto della messa in sicurezza delle dighe. Con Montereale Valcellina è stato infine chiesto che si arrivi a quel federalismo fiscale promesso ma mai attuato per la montagna, che invece le garantirebbe una certa indipendenza.

Per Cavazzo Carnico la Lr 21/2020 è un'opportunità di riscatto di territori massacrati, ma ora va segnato il passo, perciò va preteso che le società concessionarie versino i tributi dovuti, anche perché le municipalità vogliono avere la possibilità di fare degli investimenti, ma la Regione non le tutela, al punto che ci si chiede se sia veramente una loro alleata.

E se Verzegnis ha parlato di come sia andato perduto l'aspetto turistico del suo lago, con una gestione delle acque che oggi ne esclude la balneabilità, Meduno ha fatto presente di non avere notizie dell'energia gratuita di cui dovevano disporre i Comuni lacustri. Inoltre, quanto alla creazione di una società pubblica a prevalente partecipazione regionale avente come oggetto sociale l'acquisizione degli impianti energetici, si chiede che i Comuni coinvolti ne facciano parte in maniera permanente.

1 - segue ACON/RCM-fa



La seduta della IV Commissione