MULTIUTILITY. PELLEGRINO (AVS): L'ACQUA DEVE RESTARE PUBBLICA
(ACON) Trieste, 11 giu - "La volontà popolare espressa con il
referendum del 2011 sull'acqua pubblica continua a non essere
pienamente realizzata: l'acqua, e non solo quella potabile,
rischia continuamente le insidie del mercato, nonostante i
cittadini ne siano gli esclusivi proprietari e nonostante sia
stato escluso che alcuno possa avere una garanzia di profitto
investendo sul servizio idrico. Purtroppo anche il disegno di
legge 19 della Giunta regionale in buona sostanza non esclude la
prospettiva che il gestore pubblico del servizio idrico
integrato, nelle cui mani sta il controllo del processo
distributivo e si realizza l'accessibilità al bene comune acqua,
finisca un domani nel meccanismo di spartizione tra grandi
società e multiutility".
Questa una nota della consigliera regionale Serena Pellegrino,
esponente di Alleanza Verdi e Sinistra e vice presidente della IV
Commissione dove oggi si è concluso l'esame del ddl 19 sugli
incentivi per l'aggregazione delle gestioni del servizio idrico
integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani.
Spiega Pellegrino: "L'aver unificato, con la legge regionale 5
del 2016, l'organizzazione delle funzioni relative al servizio
idrico integrato e al servizio di gestione integrata dei rifiuti
urbani è stato un errore concettuale e politico; il fatto che
sussista la cosiddetta doppia regolazione tra Ausir e Arera non
esclude in assoluto forme di mercificazione e di speculazione.
Ma le leggi si modificano. Su questo provvedimento, di fronte a
cambiamenti radicali intervenuti dal 2016 ad oggi, incluso il
fatto che la risorsa acqua è una ricchezza decrescente e sempre
più contesa, dobbiamo fare una riflessione da affiancare alla
volontà di mantenere in capo ai gestori pubblici il servizio
idrico integrato, dando forza ai sindaci per essere prima di
tutto i garanti dei diritti dei cittadini".
"L'acqua deve restare pubblica - conclude la consigliera di Avs
-, va tenuta fuori dal modello economico basato sui profitti,
salvaguardata dalle mire delle oligarchie e dei tecnocrati, messa
al centro della nostra partecipazione democratica, cura e
controllo, insieme agli altri beni comuni e servizi pubblici".
ACON/COM/rcm