CARCERI. CAPOZZI (M5S): GOVERNO MELONI AUMENTA SOVRAFFOLLAMENTO
(ACON), Udine, 1 lug - "Ho aderito con convinzione alla
staffetta di digiuno lanciata dal garante dei detenuti di Udine,
perché la realtà carceraria merita attenzione e soluzioni e oggi
ho partecipato alla Maratona oratoria per fermare i suicidi in
carcere. Chi sconta una pena detentiva non può essere considerato
un reietto della società: vanno garantiti diritti perché le
condizioni in cui versano le nostre carceri fanno venir meno il
fine primario che è quello rieducativo della pena".
Ad affermarlo in una nota è la consigliera regionale del
Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, che ha partecipato a Udine
alla Maratona oratoria dell'Unione camere penali italiane.
"Basti pensare al carcere di Udine - evidenzia Capozzi - che
ospita 149 persone a fronte di 89 posti disponibili, con un tasso
di sovraffollamento che ha raggiunto il 179%, problematiche su
cui l'Italia è stata recentemente ripresa anche dal Consiglio
d'Europa".
"Il disagio psichico e l'uso di psicofarmaci - prosegue la
pentastellata - portano a molti suicidi che avvengono poco dopo
l'ingresso negli istituti di pena, a causa dell'impatto con
situazioni spaventose, oppure poco prima della scarcerazione.
Questo ci dice molto circa l'assenza di prospettive delle persone
in procinto di riacquistare la libertà, perché versano in
solitudine, senza lavoro, talvolta senza nemmeno una casa dove
andare. Lo spavento per quello che li aspetta fuori dal carcere
può spingere al suicidio, perché il carcere non ha assolto al suo
compito".
"Al contrario di quanto non faccia il ddl Sicurezza del governo
Meloni - osserva la consigliera di Opposizione -, vi è la
necessità di approvare, nell'immediato, provvedimenti utili per
ridurre notevolmente la popolazione carceraria e non per
aumentarla ulteriormente. A questi si devono aggiungere riforme
che passino per una maggiore attenzione sul tema della salute
mentale, concedere misure alternative alla detenzione, si deve
riflettere sul loro corretto reinserimento nella società
attraverso soluzioni come percorsi di formazione professionale".
"La funzione rieducativa non può essere ridotta a una mera
enunciazione, riprendendo le parole del magistrato Alessandro
Margara, autore della riforma dell'ordinamento penitenziario tra
le più avanzate d'Europa: il carcere - conclude Capozzi - crea
innocenza, trasformando anche il colpevole in vittima e lo fa con
la sua sordità alla storia delle persone, ai loro bisogni, alle
loro situazioni personali e familiari".
ACON/COM/sm