SALUTE. PELLEGRINO (AVS): PUBBLICO OFFRE SERVIZI, PRIVATO PRESTAZIONI
(ACON) Trieste, 2 lug - "L'assessore, facendosi forte dei dati
prodotti da Agenas, ci raffigura una Regione, la nostra, in
ottima salute sotto il profilo sanitario".
Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Serena
Pellegrino di Alleanza Verdi e Sinistra che commenta così a
seguito della conferenza stampa indetta da tutta le Opposizioni
sul Libro bianco sullo stato di salute della sanità in Friuli
Venezia Giulia "Sette anni di disservizi e ritardi di soccorso
dopo l'attivazione del Nue 112 e della Sores in Fvg".
"Quello che l'assessore non vuole accettare - prosegue Pellegrino
- è che le liste di attesa sono un grosso problema rilevato non
solo dai cittadini, ma dagli stessi operatori, con i quali si è
sempre sottratto ad un confronto, non considerandoli e
addirittura irridendoli. Altro grosso problema affrontato è
quello dell'utilizzo del Numero unico 112. Paradossalmente i
tempi di intervento si sono allungati, quando a chi telefona
vengono chieste generalità e spiegazioni del caso, prima dal 112
e poi dal servizio a cui viene a sua volta dirottato,
raddoppiando in tal modo le tempistiche. Non vengono tenuti in
considerazione gli eventi sentinella, come le morti e i danni
gravi, le analisi approfondite di quanto accaduto e i relativi
correttivi".
"Abbiamo evidenziato - incalza l'esponente delle Opposizioni -
che i margini di rischio sono troppo ampi, ma l'assessore non si
è mai posto il problema sul perché certe situazioni si ripetono.
Non possiamo più affrontare le questioni analizzando e sezionando
il singolo segmento, senza analizzare tutto il percorso. Abbiamo
evidenziata la mancanza ormai endemica dei medici di Medicina
generale e del loro status che è variato, passando dall'essere
operatori pubblici a quello di liberi professionisti, sempre più
oberati e sempre più travolti dalle problematiche combinate del
pubblico e del privato. Altri sono i temi che abbiamo portato sul
tavolo della Maggioranza senza avere risposte convincenti, come
la mancanza di prevenzione e la scarsa diagnostica".
"Le persone non si curano più per mancanza di denaro, ricadendo
in seguito nella spirale dell'azione di emergenza e urgenza.
Banalizzare i numeri e le ricadute non fa bene a nessuno. Non si
possono chiudere i servizi pubblici, spostando il focus sulle
prestazioni del privato. Non possiamo mai dimenticare - conclude
Pellegrino - che il tutto va in contrasto con la nostra Carta
costituzionale che prevede che la salute sia universale, ovvero
di tutti e non per i soli abbienti".
ACON/COM/mv