SETTIMANA CATTOLICI. VISITA IN AULA CR: SERVE SPARTITO PIÙ CHE PARTITO
(ACON) Trieste, 5 lug - "Più che un nuovo partito dei cattolici
italiani, serve uno spartito". È questo il messaggio lanciato da
monsignor Luigi Renna, vescovo di Catania e presidente del
comitato organizzatore della Settimana sociale dei cattolici, nel
corso dell'incontro organizzato dal vicepresidente del Consiglio
regionale, Francesco Russo, assieme ai consiglieri Carlo
Bolzonello e Carlo Grilli, e ospitato oggi nell'aula del
Consiglio regionale.
A Renna, in rappresentanza degli organizzatori dell'evento che in
questi giorni anima piazze e strade di Trieste e che si
concluderà domenica con la visita di Papa Francesco, il
vicepresidente Russo ha consegnato il sigillo del Consiglio
regionale portandogli i saluti del presidente Mauro Bordin,
impossibilitato a partecipare in quanto impegnato in un
concomitante incontro sul territorio.
Gli scranni normalmente occupati dai consiglieri dei vari gruppi
politici sono stati occupati per quasi due ore dagli
amministratori locali ai quali è stato affidato il ruolo di
delegati nell'ambito della Settimana sociale. Si tratta di
sindaci, assessori, consiglieri regionali e comunali, dirigenti
dell'associazionismo cattolico provenienti da ogni angolo del
Paese, molti dei quali sono intervenuti, esprimendo tutti
l'auspicio di creare una rete di confronto e dialogo stabile nel
tempo.
È stato il vescovo Renna, nella sua introduzione, a proporre una
prima riflessione, sulla scia del tema della democrazia posto al
centro della Settimana sociale. "Il presidente Mattarella - ha
detto - ci mostra che le istituzioni possono essere abitate dai
cattolici, anche se su tanti temi oggi i cattolici sembrano
divisi e a volte ostaggio delle ideologie. Ma bisogna costruire
uno spartito comune più che un partito, altrimenti non si sa
quale musica suonare. In questi giorni - ha aggiunto Renna -
Trieste è diventato un luogo di crocevia e di dialogo, e a chi ci
rimprovera chiedendo dove siano i cattolici abbiamo dimostrato,
con una narrazione al positivo, che i laici sono presenti. La
Settimana sociale è al servizio del bene comune e di tutto il
Paese, e lo stile dev'essere sempre il primato della carità".
Temi ripresi dal vicepresidente Russo nel suo intervento. Dopo
aver osservato che "a Trieste in questi giorni si respira una
bella aria di democrazia che diventa contagiosa", il consigliere
ha auspicato che "le diverse appartenenze politiche non diventino
un ostacolo insormontabile in vista di un dialogo che riteniamo
utile e necessario". Russo ha poi ricordato "le diverse stagioni
del cattolicesimo sociale e politico, da don Sturzo a De Gasperi
a Moro", convinto che "si debba tornare a dirsi orgogliosi di
questa eredità". Ha quindi messo l'accento sugli auspici portati
al meeting triestino dal presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella, e dal cardinale Matteo Zuppi rispetto alla necessità
"di uno spirito costituente nelle grandi riforme che si
prospettano a livello nazionale".
Un invito che è stato messo nero su bianco nel documento finale,
preparato e letto da Russo al termine dell'incontro e incaricato
di sintetizzare il confronto. Nel testo si esprime anche
l'obiettivo di "riavvicinare i cittadini al voto consapevole" e
si prendono tre impegni: quello alla condivisione di esperienze
in vista di un nuovo incontro nazionale ad autunno, quello di
declinare i principi emersi nella Settimana sociale nella propria
esperienza amministrativa e, infine, quello "a fare del magistero
sociale di Papa Francesco l'elemento unificante per l'impegno dei
cattolici in politica".
Nel suo intervento, Carlo Grilli ha voluto porre l'accento "sulle
persone fragili, quelle che ci stanno più a cuore e alle quali
vogliamo dire che sono necessarie, perché ciascuno di noi porta
con sé un valore. I cattolici in politica - ha aggiunto il
consigliere regionale - a volte sono silenziosi, ma hanno il
comune denominatore di provare a migliorare la nostra comunità,
con garbo ed educazione. Io e Russo siamo in schieramenti
diversi, ma abbiamo sempre guardato alle cose che ci univano".
Carlo Bolzonello ha invece parlato della sua esperienza personale
con la fede, raccontando alcuni spezzoni della sua vita "in cui
ogni dieci anni è cambiato qualcosa di importante. Sono passato
dai lupetti agli scout, poi per un certo periodo volevo fare il
rivoluzionario, quindi ho fatto un'esperienza di cooperazione in
Bolivia e mi sono ritrovato a vivere nella foresta amazzonica
assieme a sette sacerdoti. E mai avrei pensato di arrivare in
Consiglio regionale". "Noi dobbiamo confrontarci col quotidiano -
ha aggiunto Bolzonello - perché essere cattolici significa fare
le piccole cose, quella è la politica vera. La vera sfida è dare
un senso a quello che fai, che tu sia di destra o di sinistra non
c'entra".
Elena Granata, vicepresidente del comitato organizzatore della
Settimana, ha riassunto l'incontro con una considerazione: "In
un'ora e tre quarti ci avete fatto esclamare: se il Paese fosse
questo
perché è questo il Paese che sogniamo".
ACON/FA-fc