ASSESTAMENTO. V COMM: OK AI FONDI PER AUTONOMIE LOCALI E SICUREZZA / 2
(ACON) Trieste, 8 lug - Ha una dotazione totale di 39,2 milioni
di euro l'articolo 9 dell'Assestamento di bilancio, il disegno di
legge 23, al vaglio delle Commissioni del Consiglio regionale
assieme al Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2023
(il ddl 22) e al Defr 2025, il Documento di economia e finanza
regionale.
La V Commissione, presieduta da Diego Bernardis (Fedriga
presidente), ha approvato a maggioranza quanto illustrato
dall'assessore alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti.
I primi tre commi dell'articolo dispongono un incremento di 20
milioni di euro della quota ordinaria del Fondo unico comunale.
La stessa somma è stata stanziata anche per il 2025 e il 2026.
Supera i 10 milioni di euro l'investimento sulla sicurezza: 4
milioni sono destinati ai Comuni per il potenziamento della
videosorveglianza e dei collegamenti con le sale operative;
stesso stanziamento anche alle Prefetture per l'acquisto di
strumentazione per il controllo del territorio; 950 mila euro
sono invece stati riservati ai contributi per l'installazione di
sistemi di sicurezza presso abitazioni private.
Tocca i 4,2 milioni di euro l'integrazione delle risorse per la
contrattazione collettiva del comparto unico del personale non
dirigente e per l'incremento del salario aggiuntivo del personale
degli enti locali.
In Assestamento anche 400 mila euro per l'Edr di Gorizia, un
conguaglio per il recupero dei fondi per l'emergenza Covid non
usati dai Comuni (circa 4,3 milioni di euro) che saranno
restituti allo stato e 100 mila euro per l'Associazione Comunità
Croata di Trieste. Stanziati anche 80 mila euro per i
corregionali all'estero .
Ad aprire il dibattito in aula è stata la consigliere del M5S
Rosaria Capozzi, che ha chiesto se il sostegno all'Associazione
Comunità Croata di Trieste può essere previsto anche per il
Resiano.
"Bene gli investimenti su ordine pubblico e sicurezza, ma questi
sistemi vanno poi gestiti" ha detto invece Manuela Celotti del
Pd, che si è soffermata anche sui fondi per gli aumenti
salariali: "Basterebbe poco per raggiungere la perequazione tra
dipendenti comunali e regionali" ha detto Celotti. L'esponente Pd
ha spostato poi l'attenzione sul Defr, in particolare sulla
necessità di un coordinamento sovracomunale per la gestione dei
minori stranieri non accompagnati, ma anche su altri fronti. "Le
future Province - ha concluso Celotti - non risolveranno i
problemi".
Sulla reintroduzione degli enti intermedi si è soffermato anche
il dem Massimiliano Pozzo. "Nel Defr c'è una mezza paginetta", ha
detto Pozzo, che ha auspicato un maggiore coinvolgimento
dell'Aula su questa riforma. Coinvolgimento assicurato
dall'assessore Roberti nella sua replica.
Anche Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) si è detto deluso dal
fatto che l'unico strumento previsto per risolvere la crisi degli
enti locali sia la reintroduzione delle Province. "La creazione
di strutture sovracomunali è l'unico modo per garantire servizi
ai cittadini", ha concluso Honsell.
Marko Pisani è intervenuto sul tema auspicando che i comuni più
piccoli abbiano voce nei nuovi enti intermedi. Il consigliere
della Slovenska skupnost ha poi chiesto come la Regione intenda
intervenire sulla Rete lingua slovena. "La convezione sta
scadendo - ha spiegato Roberti - ci sono dei punti critici su cui
intervenire".
Sui meccanismi di ripartizione del Fuc si è soffermato invece
Andrea Carli (Pd), chiedendo alcuni chiarimenti. "Sui criteri di
riparto c'è da ragionare - ha replicato l'assessore alle
Autonomie locali -. Il risultato finale è il frutto dell'incrocio
di tanti parametri: dall'età dei residenti al reddito, alla zona
altimetrica, solo per citarne alcuni, ma è difficile ottemperare
alle richieste di tutti i Comuni".
Da Roberti, infine, è giunta la rassicurazione chiesta dal
consigliere Enrico Bullian del Patto per l'Autonomia: i 28 mila
euro messi in Assestamento come ristoro ai Comuni che da inizio
anno non possono più contare sulla tassa di imbarco, copro il
totale delle mancate entrate.
ACON/AA-fc