News


ASSESTAMENTO. PELLEGRINO (AVS): RITIRARE DISPOSIZIONE OPERE SU ISONZO

09.07.2024
09:40
(ACON) Trieste, 9 lug - "Discutendo in IV Commissione le norme del ddl 23 per l'assestamento di bilancio, ho chiesto all'assessore alla Difesa dell'ambiente il ritiro della disposizioni relativa al fiume Isonzo, che prevede il finanziamento di due milioni di euro al Consorzio di bonifica della Venezia Giulia per progetti di fattibilità tecnico economica di lavori di adeguamento, non meglio precisati, della traversa di Piuma e per la realizzazione di una soglia all'altezza di Straccis, in Comune di Gorizia, oltre che per lo sfruttamento dell'ex cava Postir in Comune di Sagrado".

Lo dice, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino di Alleanza Verdi Sinistra e vicepresidente della IV Commissione, che sottolinea: "Molteplici le domande che riguardano lo scenario aperto dall'iniziativa legislativa della Giunta, lo hanno evidenziato anche Legambiente di Gorizia e Monfalcone, gli ambientalisti della 'Eugenio Rosmann' e Italia Nostra, che hanno scritto a tutti noi consiglieri della IV Commissione per lanciare un allarme sugli impatti ambientali di iniziative ulteriori sul fiume e per rivendicare che, visto quant'è vago il tenore della norma, se ne discuta in un dibattito pubblico, inclusa la progettualità sull'ex cava Postir. Fermo restando che il territorio ha coralmente e ripetutamente escluso che si possa utilizzare il fiume a valle del confine di stato come bacino di rifasamento".

"Ho rimarcato che - prosegue Pellegrino - non è chiaro nemmeno perché si affidino 2 milioni di euro al Consorzio di bonifica, visto che l'Isonzo, fiume di classe 1, è di diretta competenza della Regione e altrettanto non è chiaro come il Consorzio stesso possa gestire una progettualità che fa riferimento al cambiamento climatico e all'hidrokeaping tenendo i propri interessi istituzionali, cioè assicurare l'acqua per l'irrigazione ai propri soci, in perfetto equilibrio con le necessità ecologiche del fiume e con le rivendicazioni di tutela e salvaguardia ambientale e paesaggistica che provengono dai cittadini proprietari del bene comune fiume. Mi si è risposto che la Regione affida al Consorzio perché l'ente ha le competenze e le capacità, il Comune di Gorizia no. E la Regione, con i propri uffici, nemmeno?".

"Una disposizione opaca, quella infilata sull'Isonzo nell'assestamento di bilancio, che suscita grande diffidenza già nella disamina precedente alla discussione in aula, che deve tornare in Commissione e passare attraverso i meccanismi della pubblica partecipazione prima di diventare legge. Di chiaro c'è solo il fatto che un piano coordinato per affrontare il cambiamento climatico il Friuli Venezia Giulia non ce l'ha. Non ci si venga a dire che - conclude l'esponente delle Opposizioni - le relazioni istituzionali con la Slovenia sono servite finora ben poco, perché è probabile che, in assenza di trasparenza sul tema, le argomentazioni delle trattative per regolare i rilasci dalla diga di Salcano non abbiano focalizzato con la necessaria energia l'esistenza di una Direttiva europea che parla molto chiaro sulla gestione transfrontaliera dei corsi d'acqua condivisi fra Stati". ACON/COM/mv



  • Serena Pellegrino (Avs)
    Serena Pellegrino (Avs)