ASSESTAMENTO. VI COMM: OK ART. 7 SU SCUOLA, GIOVANI, FAMIGLIA / 2
(ACON) Trieste, 9 lug - Analizzando più nello specifico il
disegno di legge 23 sull'Assestamento di bilancio, tra i commi
principali che formano l'articolo 7 si trovano: 52mila euro da
destinare ad alcune scuole dell'infanzia non statali che non
hanno presentato la domanda per l'anno scolastico 2023-24 entro i
termini e sono pertanto rimaste escluse dal finanziamento;
124mila euro per contenere le rette a carico delle famiglie per
l'accesso al nido Arcobaleno di San Vito al Tagliamento,
Farbabruco di Pordenone e Arca di Noè di Latisana; la possibilità
di sottoscrivere con l'Ufficio scolastico regionale Fvg un
protocollo di intesa per l'anno scolastico 2024-25 della portata
di 3,5 milioni di euro (1,6 per il 2024 e 1,9 per il 2025) per
interventi afferenti l'ambito organizzativo e la progettualità
delle istituzioni scolastiche. Ci si rivolge in particolare ai
bambini con bisogni educativi speciali e agli insegnanti di
sostegno, piuttosto che ai convitti, alle scuole dove continuerà
la formazione il personale iscritto a Scienze dell'educazione e
della formazione, all'insegnamento più diffuso della lingua
tedesca ma anche dell'inglese.
Presenti anche delle modifiche normative: nella legge regionale
19/2022, un ampliamento dei termini per la presentazione delle
domande di iscrizione all'Elenco regionale delle scuole non
statali di musica, dei termini di conclusione dell'istruttoria
delle domande stesse da parte degli uffici regionali competenti
e, conseguentemente, dei termini di presentazione delle domande
per il finanziamento dei corsi di studi pre-accademici Afam e dei
progetti didattici musicali realizzati da associazioni di rete;
l'individuazione, inserita nella lr 13/2018, nei Comuni
rientranti nelle quattro Aree interne del Fvg ("Ma la ritengo
un'azione strutturata e strutturale da attuare su tutto il
territorio", ha detto l'assessore Alessia Rosolen), dei
beneficiari dei finanziamenti per le attività integrative
extrascolastiche in grado di assicurare servizi quali
socializzazione, contrasto alla marginalizzazione e allo
spopolamento di alcune aree della regione, con una spesa
calcolata in 450mila euro per il triennio 2024-26.
Per il tema della creazione del sistema 0-3, in tabella G sono
stati messi 500mila euro in più nel 2024, 1 milione nel 2025, per
il contenimento delle rette per i servizi della prima infanzia.
Non ultimo, la Rosolen ha citato i 66mila euro per adeguare il
contributo regionale al costo del Collegio del mondo unito
dell'Adriatico e i contenuti di alcuni emendamenti che saranno
presentati in sede di I Commissione, come quello che ricade
nell'attività di mappatura delle strutture dedicate agli studenti
per la loro aggregazione.
Dando seguito alla parte che sarebbe stata di competenza
dell'assessore regionale al Territorio, Cristina Amirante, la
collega Rosolen ha detto della esclusione del riferimento del
progetto esecutivo dalla progettazione per i contributi di
edilizia scolastica; dell'obbligo di aggiornamento dell'anagrafe
dell'edilizia scolastica per gli Enti di decentramento regionale,
al pari di quanto avviene per i Comuni; della devoluzione di un
contributo, già concesso al Comune di Pordenone, per la
riqualificazione delle aree esterne dell'istituto superiore
Mattiussi Pertini, intervento pari a 250mila euro, come ha
spiegato l'assessore su richiesta di Furio Honsell (Open) che
voleva sapere se a Pordenone fosse prevista la costruzione di uno
studentato.
Sempre Honsell ha poi chiesto del progetto idrogeno; dei progetti
di cooperazione internazionale, se riguardano anche la formazione
professionale; del sostegno ai Centri per l'impiego e
all'inclusione attiva, dove vorrebbe gettoni di presenza per chi
si applica nella formazione; delle garanzie di trasparenza
dell'accesso alle scuole, affinché alla fine non si aiutino le
private più delle pubbliche.
Massimiliano Pozzo (Pd) ha parlato di tre sfide da perfezionare:
una cooperazione tra direzione Istruzione e direzione
Infrastrutture per garantire capillarità scolastica anche a
dispetto dell'andamento demografico; una maggiore spinta sulla
formazione professionale, su cui la Regione punta già molto ma si
sa che c'è un deficit pesante; insistere nell'affrontare il
disagio giovanile con misure di socializzazione ed educative.
La consigliera Manuela Celotti (Pd) ha invece chiesto sostegno
per i Comuni piccoli che si trovano a dover gestire non senza
difficoltà finanziarie il doposcuola dei bambini, con una
particolare attenzione per quelli che hanno bisogno di un
educatore di sostegno, oggi mancante al di fuori della scuola.
Mentre la collega Laura Fasiolo auspica che non si crei
conflittualità tra gli istituti tecnico-professionali e le
università, suggerisce la possibilità di aggiungere corsi di
lingua slovena al tedesco e di estendere il "Bonus psicologo
studenti Fvg" al sostegno della scuola come comunità complessiva,
docenti inclusi, e invita a ragionare su come poter garantire
alla totalità degli studenti l'utilizzo della mensa scolastica,
oggi non prevista in tutti gli istituti.
2 - segue
ACON/RCM-fa