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RIVOLTA CARCERE TS. PITTARO (GARANTE): INASCOLTATI I NOSTRI ALLARMI

12.07.2024
11:55
(ACON) Trieste, 12 lug - "I nostri allarmi sono stati lanciati invano. Chiediamo modifiche al decreto appena varato dal Governo, per ridurre in tempi rapidi il sovraffollamento carcerario".

E' quanto afferma, in una nota, il Garante regionale dei diritti della persona, Paolo Pittaro, dopo la rivolta dalla scorsa notte alla casa circondariale "Ernesto Mari" di Trieste. "Subito dopo le 19 (con la polizia penitenziaria ridotta al minimo) - racconta il Garante - è iniziata la forte protesta dei detenuti per il massiccio sovraffollamento (260 persone su una capienza di 150), il gran caldo, i materassi a terra e la presenza di cimici. Circa 130 detenuti hanno occupato l'infermeria, facendo man bassa sui farmaci, hanno incendiato coperte e lenzuola, allagato il settore, svuotato gli estintori e devastato i locali. Nessuno scontro fisico e feriti fra i detenuti e le forze dell'ordine - precisa Pittaro - mentre sei ristretti sono stati soccorsi dalle ambulanze per malore, intossicazione da fumo o per precauzione in quanto cardiopatici. La struttura ha subito danni importanti e necessita ora di un attento bilancio sulla sua operatività".

"Da tempo come Garanti territoriali delle persone private della libertà personale - prosegue Pittaro - lanciamo continui allarmi sul crescente sovraffollamento carcerario proponendo, assieme a tutte le associazioni di penalisti, processualisti, costituzionalisti e le Camere penali, un intervento normativo che ampli sia i termini della liberazione anticipata da 45 ad almeno 60 giorni (come già fatto 11 anni or sono a seguito della sentenza di condanna dell'Italia da parte della Cote europea dei diritti dell'uomo proprio per l'eccessivo sovraffollamento ritenuto lesivo dei diritti umani), sia le possibilità delle telefonate in modo organico, non lasciandole alla benevolenza dei direttori: alcuni semplici ma precisi segnali da inviare alla popolazione carceraria - spiega il Garante - proprio nel contesto di un'emergenza, aggravata dai bollenti mesi estivi".

Proposte rimaste però inascoltate. Con un comunicato dello scorso 4 luglio il Garante regionale dei diritti alla persona aveva già definito "deludente" il decreto Nordio, appena approvato dal governo. "Gli interventi urgenti in materia penitenziaria non risolvono per nulla l'emergenza, mentre rinviano alcuni provvedimenti a tempi futuri", aveva scritto Pittaro, che preannuncia una conferenza stampa dei coordinatori dei garanti, domani, presso la sala "Nassiryia" del Senato. "La auspicabile prospettiva immediata - conclude la nota di Paolo Pittaro - è che il Parlamento, dovendo convertire il decreto legge n. 92 entro 60 giorni, apporti allo stesso degli emendamenti tali da sfoltire in tempi rapidi il sovraffollamento carcerario". ACON/COM/aa



  • Il Garante regionale dei diritti della persona Paolo Pittaro
    Il Garante regionale dei diritti della persona Paolo Pittaro