RIVOLTA CARCERE TS. PITTARO (GARANTE): INASCOLTATI I NOSTRI ALLARMI
(ACON) Trieste, 12 lug - "I nostri allarmi sono stati lanciati
invano. Chiediamo modifiche al decreto appena varato dal Governo,
per ridurre in tempi rapidi il sovraffollamento carcerario".
E' quanto afferma, in una nota, il Garante regionale dei diritti
della persona, Paolo Pittaro, dopo la rivolta dalla scorsa notte
alla casa circondariale "Ernesto Mari" di Trieste.
"Subito dopo le 19 (con la polizia penitenziaria ridotta al
minimo) - racconta il Garante - è iniziata la forte protesta dei
detenuti per il massiccio sovraffollamento (260 persone su una
capienza di 150), il gran caldo, i materassi a terra e la
presenza di cimici. Circa 130 detenuti hanno occupato
l'infermeria, facendo man bassa sui farmaci, hanno incendiato
coperte e lenzuola, allagato il settore, svuotato gli estintori e
devastato i locali. Nessuno scontro fisico e feriti fra i
detenuti e le forze dell'ordine - precisa Pittaro - mentre sei
ristretti sono stati soccorsi dalle ambulanze per malore,
intossicazione da fumo o per precauzione in quanto cardiopatici.
La struttura ha subito danni importanti e necessita ora di un
attento bilancio sulla sua operatività".
"Da tempo come Garanti territoriali delle persone private della
libertà personale - prosegue Pittaro - lanciamo continui allarmi
sul crescente sovraffollamento carcerario proponendo, assieme a
tutte le associazioni di penalisti, processualisti,
costituzionalisti e le Camere penali, un intervento normativo che
ampli sia i termini della liberazione anticipata da 45 ad almeno
60 giorni (come già fatto 11 anni or sono a seguito della
sentenza di condanna dell'Italia da parte della Cote europea dei
diritti dell'uomo proprio per l'eccessivo sovraffollamento
ritenuto lesivo dei diritti umani), sia le possibilità delle
telefonate in modo organico, non lasciandole alla benevolenza dei
direttori: alcuni semplici ma precisi segnali da inviare alla
popolazione carceraria - spiega il Garante - proprio nel contesto
di un'emergenza, aggravata dai bollenti mesi estivi".
Proposte rimaste però inascoltate. Con un comunicato dello scorso
4 luglio il Garante regionale dei diritti alla persona aveva già
definito "deludente" il decreto Nordio, appena approvato dal
governo. "Gli interventi urgenti in materia penitenziaria non
risolvono per nulla l'emergenza, mentre rinviano alcuni
provvedimenti a tempi futuri", aveva scritto Pittaro, che
preannuncia una conferenza stampa dei coordinatori dei garanti,
domani, presso la sala "Nassiryia" del Senato.
"La auspicabile prospettiva immediata - conclude la nota di Paolo
Pittaro - è che il Parlamento, dovendo convertire il decreto
legge n. 92 entro 60 giorni, apporti allo stesso degli
emendamenti tali da sfoltire in tempi rapidi il sovraffollamento
carcerario".
ACON/COM/aa