SCUOLA. PELLEGRINO (AVS): DUE METRI E DUE MISURE SU ISTITUTO DI GRADO
(ACON) Trieste, 17 lug - "L'assessore Rosolen ribadisce che non
esiste un problema e che, a differenza di quello che hanno
affermato gli auditi, avrebbe notiziato tutti gli interessati di
quanto stava accadendo per il plesso scolastico di Grado". Così
in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino, di
Alleanza Verdi e Sinistra, a margine dell'audizione del Comitato
contro l'accorpamento dell'istituto comprensivo Marco Polo di
Grado.
"Ma coloro che qualche mese fa hanno portato all'attenzione del
presidente del Consiglio regionale la questione del plesso di
Fossalon di Grado, accompagnandolo con oltre 1600 firme, e che
l'hanno ribadito anche ieri in Commissione, sono di parere
opposto. La volontà del Governo nazionale, che si esplica con
l'azione regionale - continua Pellegrino - vuole l'accorpamento
delle scuole di territori diversi senza tenere conto dell'unicità
dell'isola di Grado ma anche della continuità linguistica
tutelata dalla legge regionale 17 febbraio 2010, n. 5
(Valorizzazione dei dialetti di origine veneta parlati nella
regione Friuli Venezia Giulia). I motivi del Governo - incalza la
consigliera, che è anche vicepresidente della IV Commissione -
sono sempre gli stessi, in primis quello che viene definito come
inverno demografico dove nelle pieghe degli accorpamenti si
ravvedono le motivazioni dei costi di gestione".
"Si dimentica sempre che senza le scuole o i supporti concreti e
aiuti alla genitorialità, non ci sarà alcuna inversione di
tendenza. I servizi ai cittadini - prosegue l'esponente di
Opposizione - passano anche attraverso la scuola e l'attrattività
di un Comune si riconosce soprattutto dalle prestazioni e la
presa in carico per poter offrire opportunità. Non sarà
certamente con l'accorpamento di scuole, motivato principalmente
per risparmiare denaro pubblico, che si invertirà la tendenza
demografica o la possibilità di attrarre nel nostro territorio
regionale giovani e famiglie disposte a investire e a restare in
luoghi che, per la loro stessa morfologia, sono tutt'altro che
attrattive".
"Non è un caso che il Mef, quando si riferisce agli investimenti
relativi a Invitalia, fa rientrare l'isola di Grado tra le
piccole isole, mentre per il Ministero dell'istruzione
improvvisamente Grado si trasforma in terraferma. Delle due
l'una: o è isola o è terraferma. Non è pensabile - conclude
Pellegrino - che, per accedere ai finanziamenti per opere
pubbliche, si possa attingere al tesoretto destinato alle isole
minori ma che quando si tratta di plessi scolastici Grado si
distende immediatamente sul lembo di terraferma".
"Alla domanda su cosa si possa fare, l'assessora ha deciso di non
prendere alcuna decisione che possa essere in contrasto con
quelle che sono le direttive nazionali, e la risoluzione votata è
stata scritta trincerandosi dietro un dito, lasciando a mare,
senza alcuna scialuppa di salvataggio, una comunità intera".
ACON/COM/fa