ENERGIA. IV COMM: PIANO REGIONALE PUNTA SU SICUREZZA E INDIPENDENZA
Opposizioni contestano: momento sbagliato, poco tempo a
disposizione
(ACON) Trieste, 17 lug - Più di tre ore di discussione intorno
al nuovo Piano energetico regionale in una seduta di IV
Commissione a tratti tesa, caratterizzata dalle osservazioni
critiche dei consiglieri di Opposizione che, in via preliminare,
hanno contestato "la tempistica con la quale un documento di
questa importanza è stato portato all'attenzione dell'Aula".
Il problema - secondo Andrea Carli (Pd), Serena Pellegrino (Avs),
Rosaria Capozzi (M5S) e Furio Honsell (Open) - è la concomitanza
con la manovra estiva di bilancio, che renderebbe difficile se
non impossibile un'analisi approfondita del documento. Tesi non
condivisa da Alberto Budai (Lega), presidente della Quarta, che
ha ricordato il dovere di rispettare "i tempi tecnici" nell'iter
di approvazione del documento, e da Igor Treleani (Fratelli
d'Italia), protagonista di un botta e risposta con Pellegrino.
Solo nella seconda parte della seduta si è passati ai contenuti,
illustrati dai vertici della Direzione Ambiente e da altri
tecnici, presenti in aula e in videocollegamento. I due
macro-obiettivi del Piano energetico regionale (in sigla Per)
sono da una parte la sicurezza energetica, anche in caso di
eventi meteo estremi e di condizioni geopolitiche difficili, e
dall'altra l'indipendenza energetica, che in Fvg significa in
concreto decarbonizzazione e maggiore autonomia dall'importazione
di combustibili. Ma l'indipendenza, hanno aggiunto il direttore
centrale e i suoi Uffici, significa anche ridurre i consumi ed
efficientare gli impianti.
Si è parlato poi delle sfide sulle energie rinnovabili, trattando
in particolare di fotovoltaico e biomasse, e del tema delicato
dell'installazione di impianti fotovoltaici, sul quale è stata
annunciata l'intenzione di legiferare per determinare le aree
idonee o non idonee. Sottolineato anche l'aspetto della
partecipazione alla stesura del Per, con il coinvolgimento di
associazioni di categoria, consumatori e ambientalisti. Con
l'adozione del progetto di piano, avvenuta il 4 luglio, è
scattato il periodo di pubblicazione in cui tutti i cittadini
potranno presentare osservazioni.
Un'altra delle novità del Piano, che sostituirà quello realizzato
nel 2015, vi è la previsione di una misurazione delle azioni con
un monitoraggio ravvicinato, biennale anziché triennale, dal
momento che gli scenari cambiano in fretta: per questo stesso
motivo, il nuovo Per pone come suo orizzonte temporale il 2030,
una data piuttosto vicina.
Numerose le richieste di chiarimento e le riflessioni suggerite
dai consiglieri. La pentastellata Capozzi si è rammaricata "della
scarsa attenzione riservata al tema delle comunità energetiche" e
ha chiesto dati precisi sulla produzione di energia elettrica da
fonti rinnovabili. Pellegrino di Avs ha posto il tema
dell'energia nucleare, ricordando "la partnership con la Slovenia
sulla centrale di Krsko". E gli Uffici le hanno risposto che non
c'è alcun progetto possibile in questo campo in Fvg, né la
Regione può avere competenza su Krsko che è affare di due Stati,
Slovenia e Croazia.
Di biomasse e di idrogeno ha parlato invece Giulia Massolino
(Patto per l'Autonomia-Civica Fvg), chiedendo sul primo tema se
l'idea sia quella di favorire il riscaldamento dei privati e se
venga previsto un reimpianto delle essenze. Quanto all'idrogeno,
"se ne menzionano i meriti ma non le problematiche, tra le quali
la bassa efficienza energetica e l'enorme consumo d'acqua", ha
osservato l'esponente di Opposizione. Le è stato risposto dai
tecnici che la Regione si ispira a una visione europea sulla
filiera dell'idrogeno, con il coinvolgimento di soggetti privati
e progetti di produzione di idrogeno verde.
Honsell, intervenuto a più riprese, ha chiesto specifiche sulle
azioni previste, osservando che "nel documento quasi ci si vanta
dell'aumento del numero di automobili, che corrispondono a
consumi di benzina e gasolio". Al consigliere di Open stanno a
cuore in particolare i numeri del fabbisogno di energia stimato
nel 2045, anno della prevista neutralità carbonica, e dei modi
per arrivare a questo ambizioso risultato.
Il dem Carli ha posto il problema "degli impianti agrivoltaici
che rischiano di consumare suolo, mettendo a rischio la
superficie destinata alle coltivazioni e dunque generando un
problema di indipendenza alimentare", e si è poi soffermato sul
tema dei reflui zootecnici. Dal collega di gruppo Massimiliano
Pozzo sono arrivate richieste di chiarimento ancora sul
fotovoltaico, in particolare sulle tempistiche previste per
l'adeguamento del patrimonio pubblico.
Nicola Conficoni (Pd), supportato dal capogruppo dem Diego
Moretti, è tornato sul tema della neutralità climatica,
chiedendosi quanto si avvicinerà quest'obiettivo nel 2030,
orizzonte temporale del nuovo Piano. "Gli investimenti sulle
rinnovabili - ha domandato ancora il consigliere - quanto faranno
risparmiare i cittadini a livello di bolletta?".
Per la maggioranza di Centrodestra è intervenuta Lucia Buna
(Lega), che ha osservato come "sul fotovoltaico la Giunta
regionale abbia visto giusto", auspicando l'adozione di questa
formula anche sui prati stabili. Da Buna anche la richiesta di
ulteriori informazioni sui progetti di termovalorizzatore.
ACON/FA