TERZO SETTORE. MASSOLINO (PAT-CIV): IN PERICOLO CONTINUITÀ EDUCATORI
(ACON) Trieste, 18 lug - "Termine ultimo per l'iscrizione
all'Albo di educatrici ed educatori e coordinatori pedagogici per
chi attualmente lavora nell'ambito: 6 agosto, in piena stagione
estiva. Chi può iscriversi? Non è ancora del tutto chiaro: i
criteri rischiano di lasciare fuori diverse lavoratrici e
lavoratori".
Lo si legge nella nota di Giulia Massolino, consigliera regionale
del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, che sull'argomento ha
tenuto una confernza stampa a Trieste con la consigliera comunale
Giorgia Kakovic di Adesso Trieste.
"Un nuovo terremoto scuote i servizi educativi e di cura alla
persona - afferma la Massolino -, con il serio pericolo di non
avere personale a sufficienza per garantirne la continuità. La
legge 55, entrata in vigore a maggio, potrebbe mettere in crisi
proprio l'eccellenza tipicamente triestina dei ricreatori
comunali, che essendo un unicum in Italia non sono facilmente
inquadrabili nella nuova legge nazionale. Ma anche il terzo
settore viene messo in difficoltà dalla recente norma
attraversando i servizi dedicati alla disabilità, come ad esempio
i centri diurni e le comunità di accoglienza, fino ad arrivare ai
servizi per minori. In particolare per quanto riguarda i
coordinatori pedagogici, andando a mettere a rischio ad esempio
proprio il delicato sistema di attività per i minori stranieri
non accompagnati".
"La notizia della nuova legge ha provocato grande allarme tra
educatrici ed educatori - aggiunge l'esponente regionale degli
autonomisti, prima firmataria di una mozione sottoscritta anche
da tutta l'opposizione -. Con la mozione chiediamo innanzitutto
che il presidente Fedriga, anche in qualità di presidente della
Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, e la Giunta
si attivino per chiedere in ogni sede opportuna una proroga dei
termini. È scandaloso porre una scadenza al 6 agosto considerando
che i servizi che seguono il calendario scolastico sono chiusi, e
quelli che non lo seguono sono invece nel pieno delle attività
estive. Senza contare che i moduli per l'iscrizione sono stati
pubblicati solamente due settimane fa".
In secondo luogo, la Massolino chiede "di verificare se, almeno
per le lavoratrici e i lavoratori dei ricreatori, si possa
ottenere una deroga considerando la specificità del servizio nel
panorama italiano. Infine, serve una revisione dei criteri di
ammissione all'Albo anche per chi non dovesse avere i titoli di
studio richiesti ma già lavora nell'ambito. La cosiddetta legge
Iori (205/2017) prevedeva tutta una serie di criteri per chi, pur
non disponendo dei titoli di studio necessari, fosse però già
impiegato con quel ruolo, ma gli stessi valevano fino al 2018.
Sei anni in un contesto lavorativo sono un'infinità, nel
frattempo concorsi pubblici e assunzioni nel privato sociale e
nelle cooperative sono state fatte senza i criteri specifici.
Tutte le persone che hanno iniziato a lavorare in questo periodo,
se non in possesso della specifica laurea, sono a serio rischio,
e soprattutto se precarie non hanno alcuna forma di tutela".
"La Regione deve far sentire con urgenza la propria voce al
Parlamento per rassicurare lavoratrici e lavoratori, ora in uno
stato di grande angoscia, ma anche le famiglie che potrebbero
veder tagliare dei servizi educativi fondamentali. Una volta
arginato questo tsunami, sarà necessario fare un serio
ragionamento su come rendere più attrattivo il mestiere di
educatrice/educatore, per evitare che ci sia un fuggi fuggi dal
pubblico impiego, come avvenuto per la sanità. Il ruolo - chiosa
la consigliera - ha già una grande responsabilità a fronte di
paghe modeste e difficili progressi di carriera: nella mozione,
chiediamo certezze almeno in merito alla copertura dei costi
assicurativi e di formazione continua".
ACON/COM/rcm