FOTOVOLTAICO. POZZO-MARTINES (PD): REGIONE DEBOLE SU MEGAPARCO CARLINO
(ACON) Trieste, 22 lug - "Quanto accade a Carlino dimostra che
la situazione sul fotovoltaico sui terreni agricoli è fuori
controllo e che su questo vi è assoluta debolezza da parte della
Regione. Servono misure forti, è impensabile che un Comune da
2.700 abitanti si possa trovare con un mega impianto da 35
ettari".
Lo affermano, in una nota, i consiglieri regionali Massimiliano
Pozzo e Francesco Martines (Pd) commentando la notizia del
progetto presentato da un'impresa di Milano per la realizzazione
di un mega impianto agrivoltaico per la produzione di energia,
tra Carlino e San Giorgio di Nogaro.
"Già nella scorsa legislatura il Partito democratico, proprio per
il proliferare di mega impianti, aveva avanzato una proposta di
legge per governare situazioni come quella che si è creata a
Carlino, ma fu cassata dal Centrodestra" ricordano Pozzo e
Martines rammentando poi la mozione di febbraio da parte di
alcuni esponenti della Maggioranza regionale "convinti di aver
limitato con un atto di indirizzo l'utilizzo dei terreni
agricoli. Ricordiamo anche le dichiarazioni dell'assessore
Scoccimarro ad aprile quando è stata approvata una norma che
avrebbe dovuto fissare dei paletti sull'uso dei terreni? Tutte
azioni deboli".
"Al momento della discussione - sottolineano i consiglieri delle
Opposizioni -, avvertimmo che quei provvedimenti non avrebbero
avuto efficacia sui molti impianti già autorizzati, ne avrebbero
bloccato o regolamentato quelli nuovi. Nei giorni in cui si
discute del Piano energetico regionale con, tra l'altro, la
necessità per la Regione di individuare le aree idonee seguendo
il recente decreto ministeriale, siamo davanti all'ennesimo
esempio di situazione fuori controllo. Che tutele ambientali e
paesaggistiche ci saranno per Carlino? Quali saranno i controlli
e quali i benefici energetici per la popolazione?".
"Gli obiettivi della transizione energetica - concludono i dem -
vanno perseguiti, ma tenendo conto dei territori e facendo in
modo che i benefici non siano per pochi investitori privati, ma
siano diffusi tra la popolazione, per esempio attivando le
comunità energetiche".
ACON/COM/mv