SICUREZZA. NOVELLI (FI): UDINE IN GRANDE AFFANNO, DERIVA IDEOLOGICA
(ACON) Trieste, 23 lug - "L'ultimo colpo di pennello ai suoi
girasoli con petali a forma di mezzaluna è il patrocinio negato
alla partita Italia-Israele del 14 ottobre a Udine, ma la
galleria d'arte islamica del sindaco di Udine Felice De Toni è
ormai diventata un tempio della discriminazione verso i valori
identitari del territorio e il simbolo di una politica ormai
prigioniera di quella che sembra a tutti gli effetti una deriva
ideologica tanto miope quanto pericolosa".
Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Roberto Novelli
di Forza Italia secondo cui "in poco più di un anno di
amministrazione, De Toni ha avviato un processo di mutazione
della capitale del Friuli che fatico a non considerare gravemente
negativo, soprattutto alla luce della presenza sempre più
massiccia e minacciosa, specie in alcune zone, di immigrati
palesemente disinteressati a integrarsi e piuttosto dediti a
condotte volutamente irrispettose e spesso violente".
"Da città tranquilla, elegante e a misura d'uomo - continua
Novelli -, Udine è divenuta sede di risse frequenti,
accoltellamenti periodici e, addirittura, di crimini efferati
culminati in un omicidio che ha regalato alla città una vetrina
nazionale di cui non possiamo andare orgogliosi. Non è tutta
responsabilità di De Toni, ci mancherebbe, ma l'escalation degli
ultimi mesi è sotto gli occhi di tutti, pur ammettendo che sono
ormai diversi lustri che il volto di Udine è stato marchiato da
flussi migratori illogici e incontrollati e, anche se non è
politicamente corretto dirlo, contraddistinti per la stragrande
maggioranza dalla fede islamica".
"La sensazione è che il sindaco De Toni - incalza il forzista
-non governi per i cittadini di Udine, ma contro la Regione e il
governo centrale di Centrodestra. Non è chiaro se questa sia una
strategia o una forma inconscia di autodifesa, ma sono troppi gli
incidenti di percorso per non immaginare che ci sia un disegno
per marcare sistematicamente le distanze dal Centrodestra".
"Ricordo il caso Maignan - sottolinea l'esponente di maggioranza
-, con la proposta di riconoscere la cittadinanza onoraria al
portiere del Milan, il patrocinio negato a Italia - Israele, la
festa musulmana in borgo Stazione che si terrà a fine luglio, la
scelta di entrare scalzo in una moschea, un atteggiamento sospeso
tra l'accondiscendenza e la genuflessione verso la comunità
islamica, accanto a un aumento della criminalità che ha ormai
assunto contorni allarmanti, sono singoli episodi di una trama a
senso unico, in cui il sindaco De Toni sceglie di tutelare una
minoranza affatto incline all'integrazione e non si cura della
comunità udinese".
"Resta irrisolto il tema politico: il sindaco sceglie questa
linea o è ostaggio di una Maggioranza troppo sbilanciata a
Sinistra? La conclusione è che, alla fine, il conto non lo paga
la sua maggioranza, ma i cittadini di Udine, sempre meno padroni
a casa loro, sempre più disorientati, preoccupati e,
inevitabilmente, esasperati. Udine - conclude Novelli - è
storicamente importante e imprescindibile per tutto il Friuli
Venezia Giulia e per questo non possiamo permetterci di
dilapidare questo patrimonio sacrificandolo sull'altare
dell'ideologia, ma abbiamo il dovere di intervenire per arrestare
un processo prima che divenga irreversibile".
ACON/COM/mv