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SICUREZZA. NOVELLI (FI): UDINE IN GRANDE AFFANNO, DERIVA IDEOLOGICA

23.07.2024
10:27
(ACON) Trieste, 23 lug - "L'ultimo colpo di pennello ai suoi girasoli con petali a forma di mezzaluna è il patrocinio negato alla partita Italia-Israele del 14 ottobre a Udine, ma la galleria d'arte islamica del sindaco di Udine Felice De Toni è ormai diventata un tempio della discriminazione verso i valori identitari del territorio e il simbolo di una politica ormai prigioniera di quella che sembra a tutti gli effetti una deriva ideologica tanto miope quanto pericolosa".

Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Roberto Novelli di Forza Italia secondo cui "in poco più di un anno di amministrazione, De Toni ha avviato un processo di mutazione della capitale del Friuli che fatico a non considerare gravemente negativo, soprattutto alla luce della presenza sempre più massiccia e minacciosa, specie in alcune zone, di immigrati palesemente disinteressati a integrarsi e piuttosto dediti a condotte volutamente irrispettose e spesso violente".

"Da città tranquilla, elegante e a misura d'uomo - continua Novelli -, Udine è divenuta sede di risse frequenti, accoltellamenti periodici e, addirittura, di crimini efferati culminati in un omicidio che ha regalato alla città una vetrina nazionale di cui non possiamo andare orgogliosi. Non è tutta responsabilità di De Toni, ci mancherebbe, ma l'escalation degli ultimi mesi è sotto gli occhi di tutti, pur ammettendo che sono ormai diversi lustri che il volto di Udine è stato marchiato da flussi migratori illogici e incontrollati e, anche se non è politicamente corretto dirlo, contraddistinti per la stragrande maggioranza dalla fede islamica".

"La sensazione è che il sindaco De Toni - incalza il forzista -non governi per i cittadini di Udine, ma contro la Regione e il governo centrale di Centrodestra. Non è chiaro se questa sia una strategia o una forma inconscia di autodifesa, ma sono troppi gli incidenti di percorso per non immaginare che ci sia un disegno per marcare sistematicamente le distanze dal Centrodestra".

"Ricordo il caso Maignan - sottolinea l'esponente di maggioranza -, con la proposta di riconoscere la cittadinanza onoraria al portiere del Milan, il patrocinio negato a Italia - Israele, la festa musulmana in borgo Stazione che si terrà a fine luglio, la scelta di entrare scalzo in una moschea, un atteggiamento sospeso tra l'accondiscendenza e la genuflessione verso la comunità islamica, accanto a un aumento della criminalità che ha ormai assunto contorni allarmanti, sono singoli episodi di una trama a senso unico, in cui il sindaco De Toni sceglie di tutelare una minoranza affatto incline all'integrazione e non si cura della comunità udinese".

"Resta irrisolto il tema politico: il sindaco sceglie questa linea o è ostaggio di una Maggioranza troppo sbilanciata a Sinistra? La conclusione è che, alla fine, il conto non lo paga la sua maggioranza, ma i cittadini di Udine, sempre meno padroni a casa loro, sempre più disorientati, preoccupati e, inevitabilmente, esasperati. Udine - conclude Novelli - è storicamente importante e imprescindibile per tutto il Friuli Venezia Giulia e per questo non possiamo permetterci di dilapidare questo patrimonio sacrificandolo sull'altare dell'ideologia, ma abbiamo il dovere di intervenire per arrestare un processo prima che divenga irreversibile". ACON/COM/mv



  • Roberto Novelli (FI)
    Roberto Novelli (FI)