CARCERI. FASIOLO (PD): ACCADUTO L'INEVITABILE, SERVE PIÙ IMPEGNO
(ACON) Trieste, 23 lug - "L'emergenza carceri è una tematica
che va affrontata non solo a livello nazionale, ma anche dai
Comuni e quindi dai sindaci e Consigli comunali che hanno il
compito di nominare i garanti, cosa che hanno fatto solo due
Comuni dei cinque che ospitano due case circondariali più Cpr.
Questo lo denunciavo nei giorni scorsi in occasione di una visita
alla casa circondariale e oggi è accaduto l'inevitabile,
l'incendio e la rivolta nel carcere di Gorizia con le
immaginabili conseguenze per carcerati e personale di polizia
carceraria, intossicazioni e malori".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Laura Fasiolo
(Pd) a margine della notizia dell'incendio nel carcere di Gorizia.
"Il penitenziario è ancora improntato sul concetto di
pena-espiazione, piuttosto che di un importante processo di
crescita del singolo. Basta con i ritardi, sono necessarie
risorse umane e finanziarie. Il numero esorbitante di suicidi di
persone detenute e degli stessi operatori penitenziari - continua
la consigliera dem - le condizioni di lavoro molto difficili e ad
alto rischio di chi gestisce i penitenziari, la carenza di
educatori e di assistenti sociali, la presenza non continuativa
di medici di medicina generale, la carenza di psichiatra e
psicologo (fatti salvi i detenuti sex offenders) sono deficit che
vanno sanati, in una visione rieducativa della detenzione".
"Se è vero che in 28 istituti non vengono garantiti nemmeno tre
metri quadrati per persona e le celle di Gorizia sono affollate,
si ricerchino dunque misure alternative per le detenzioni brevi,
consentendo al personale una vigilanza più mirata e ai detenuti
maggiori spazi di apprendimento, interni ed esterni, per attività
di lavoro vigilate in aziende o cooperative", conclude Fasiolo.
ACON/COM/fa