ASSESTAMENTO. PELLEGRINO (AVS): SCARSA ATTENZIONE A ECONOMIA SOCIALE
(ACON) Trieste, 24 lug - "Fedriga si sta sperticando, in questi
giorni, a narrare che l'Assestamento di bilancio di ben un
miliardo e trecentocinquanta milioni di euro attenziona in
maniera particolare le attività produttive in quanto principale
tessuto di traino dell'economia regionale". Così in una nota la
fconsigliera regionale Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e
Sinistra), a margine della discussione dell'articolo 2 del
disegno di legge 23, relativo alle attività produttive.
"Gli emendamenti che avevo presentato sono stati tutti bocciati
da una Maggioranza ideologica e miope. Mi riferisco - incalza
Pellegrino - ai finanziamenti che avevo richiesto per avviare
concretamente progetti di simbiosi industriale e generare
#EconomieCircolari nell'uso delle risorse, nella riduzione di
rifiuti e delle emissioni inquinanti, determinando vantaggi
competitivi per le imprese e benefici ambientali e sociali. Mi
riferisco ai finanziamenti per garantire che l'idrogeno
utilizzato in #FriuliVeneziaGiulia sia prodotto esclusivamente da
fonti rinnovabili ricavate da impianti fotovoltaici, eolici e
idroelettrici. Mi riferisco, infine amaramente, ai finanziamenti
che avevo richiesto per i negozi di prossimità che rischiano la
chiusura per la ricerca spasmodica di globalizzazione della
nostra economia che non prende mai in considerazione il ruolo
sociale delle piccole realtà commerciali presenti nelle aree più
interne, spopolate, disagiate, ma anche solamente periferiche
delle nostre principali città".
"Ci sono realtà che fungono da ammortizzatrici sociali, che
permettono di solidarizzare, fraternizzare e scaricare tensioni
psico-sociali che altrimenti potrebbero sfociare in situazioni ad
alta tensione o semplicemente depauperare un territorio
consegnandolo alla storia come sterile dormitorio. Evidentemente
- conclude l'esponente di opposizione - queste proposte non
rientrano nell'agenda della Giunta, più attenta a raccogliere le
sollecitazioni dei grandi capitali piuttosto che guardare a ciò
che potrebbe migliorare la vita dei nostri corregionali. Ognuno
faccia la propria parte, ma a mio avviso, come diceva don Milani,
fare parti uguali fra diseguali non è accettabile né
politicamente, né umanamente".
ACON/COM/rcm