ASSESTAMENTO. PELLEGRINO (AVS): NECESSARIA SALVAGUARDIA ISONZO
(ACON) Trieste, 25 lug - "L'ecologismo dal volto umano e la
transizione ecologica non vessatoria, slogan con cui l'assessore
regionale all'Ambiente Scoccimarro definisce la propria politica,
sempre e solo antropocentrica, fanno sì che lui consideri le
associazioni ambientaliste non degne di ricevere risposta sulle
preoccupazioni per la salvaguardia dell'Isonzo da ulteriori
infrastrutture di regimentazione delle acque tra Gorizia e
Sagrado. Ed, evidentemente, non sono degne di riflessione nemmeno
le motivazioni con cui, in sostanza, ho chiesto di dimostrare, in
IV Commissione, che sono cosa buona e giusta i progetti per i
quali il Consorzio di bonifica della Venezia Giulia riceverà, da
questo Assestamento di bilancio estivo, 2 milioni di euro, di cui
sarebbe opportuno sospendere l'erogazione finché non avremo ben
capito che opere stiamo finanziando".
Così, in una nota, la consigliera Serena Pellegrino, esponente di
Alleanza Verdi e Sinistra a margine della discussione sul ddl 23,
stigmatizzando il disinteresse sulle sorti dell'Isonzo, o peggio,
il dispregio, relativamente alle risultanze e alle richieste che
provengono dai territori interessati e ribadendo l'urgenza di un
piano di gestione transfrontaliera dell'Isonzo - Soca, come
comanda la Direttiva Acque.
"L'unica possibilità per contestualizzare la norma che assegna
risorse al Consorzio di bonifica della Venezia Giulia, al momento
- incalza Pellegrino - è ricorrere al Piano generale di bonifica
e di tutela del territorio del Consorzio di bonifica della
Venezia Giulia, dal quale si ricava che le principali
preoccupazioni che motivano rilevanti operazioni di ulteriore
antropizzazione dell'Isonzo, riguardano le esigenze della
produzione idroelettrica e le vitali necessità dell'agricoltura.
Sono, però, altrettanto vitali le esigenze di salvaguardia del
fiume e di tutela dell'ecosistema, così come ripetutamente
identificate, nel corso degli anni, dalle associazioni, comitati,
cittadini e dalle istituzioni locali che li rappresentano".
"Tali esigenze - dice ancora l'esponente di Avs - non possono, in
alcun modo, essere meramente subordinate ad altre istanze, ma
coordinate, ricordando bene che la tutela ecologica ha fatto
esplicitamente il suo ingresso in Costituzione e richiede ai
pubblici poteri, politiche, leggi e azioni amministrative
coerenti con il valore di principio fondamentale".
"Se all'agricoltura serve acqua, bisogna trovargliela,
all'interno di una strategia di gestione del cambiamento
climatico che, responsabilmente, associ tra loro diverse
politiche regionali, a cominciare da quelle agricole nei settori
della sperimentazione, selezione e promozione di varietà
coltivabili meno idroesigenti, del recupero di acque reflue
depurate o delle pratiche agronomiche più idonee a trattenere
acqua nei suoli agricoli. Certo - conclude Pellegrino - non
sacrificando il fiume e gli interessi di salvaguardia che lo
difendono: le politiche economiche e di sviluppo sociale è, ormai
conclamato, che devono stare all'interno della tutela ecologica".
ACON/COM/sm