ASSESTAMENTO. PELLEGRINO (AVS): FRETTA E ARROGANZA DALLA GIUNTA
(ACON) Trieste, 25 lug - "Talvolta gli emendamenti raggiungono i
risultati voluti per vie traverse. E' il caso della mia richiesta
abrogativa, inserita tra le norme del ddl 23 di competenza
dell'assessore Amirante, della disposizione che attribuisce
contributi ai Comuni quando sviluppino la conformazione dei Piani
regolatori al Piano Paesaggistico regionale. Una richiesta che
intende interrompere un circuito normativo collegato alla tanto
discussa legge 2/2024, che ha pasticciato, con una audacia
ampiamente segnalata in Aula dalla Sopraintendenza e dai più
attenti consiglieri di Opposizione, tra competenze concorrenti
Stato e Regione in materia paesaggistica. Un pasticcio tale che
lo stesso Ministero della Cultura ha eccepito e, pur senza
impugnare le norme con evidenti criticità viste le affinità
politiche tra Governi nazionale e regionale, ne ha comunque
chiesto l'immediata revisione".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino
(Avs), che prosegue "Il mio emendamento ha evidentemente
accelerato utilmente questo processo e, in gran fretta, la
Direzione ai Lavori pubblici ha predisposto una serie di
interventi, presentati in discussione, per adeguare le norme
della legge 2/2024 alle richieste del Mic".
"Così facendo - spiega l'esponente di Centrosinistra - è stata
ricomposta, ma ancora solo in parte, la corretta filiera che
produce la conformazione dei Prg, assicurando che la fretta non
faccia trascurare le necessarie verifiche. In conclusione, il
restauro normativo della legge 2/2024 non è completo, il
meccanismo legislativo rimane difettoso rispetto gli obiettivi
del corretto riparto di competenze tra quelle dello Stato in
materia di tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni
culturali, e quelle della Regione, con riferimento non solo ai
principi sanciti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio,
inclusi quelli che riguardano il coordinamento della
pianificazione paesaggistica con altri strumenti di
pianificazione".
"Anche se l'assessore Amirante interpreta le richieste del
Ministero della Cultura semplicemente come una domanda di
collaborazione. La sostanza è che rimangono profili di
illegittimità che potrebbero inficiare l'erogazione dei
contributi previsti dalla Regione ai Comuni. E questo - conclude
Pellegrino - vale anche se il mio emendamento abrogativo non è
stato approvato, a rischio e pericolo delle procedure che
dovessero comunque essere concluse sulla base di norme
imperfette".
ACON/COM/sm