ASSESTAMENTO. OK AULA ART 5 (1): 50 MLN PER RIQUALIFICAZIONE IMMOBILI
Misura contestata dalle Opposizioni. Botta e risposta sul ponte
di Dignano
(ACON) Trieste, 25 lug - Il cosiddetto emendamento-jolly della
Giunta, l'ultimo a essere presentato in ordine di tempo,
incrementa in modo significativo il budget a disposizione del
comparto infrastrutture, portandolo a 318 milioni, e alimenta la
polemica tra i due poli politici nel corso della lunga
discussione sull'articolo 5 del ddl Assestamento, approvato alla
fine a maggioranza con il sì del Centrodestra e il no altrettanto
compatto delle Opposizioni.
I fari della dialettica si sono accesi in particolare sui 50
milioni che il quinto comma dell'emendamento presentato
dall'Esecutivo assegna alla "riqualificazione del patrimonio
immobiliare privato esistente, al fine di promuovere
rigenerazione urbana, sostenibilità ambientale e qualità di
vita". Una formulazione aspramente criticata da Massimo
Moretuzzo, capogruppo del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg ("Così
si danno all'assessora 50 milioni che può utilizzare come meglio
crede, senza indicazioni né criteri") e con analoghi concetti da
Furio Honsell di Open Sinistra Fvg. Rilievi a cui l'assessore
Cristina Amirante ha subito risposto assicurando che "si tratta
della previsione di un fondo sul quale verrà costruito un disegno
di legge, che dunque passerà in Commissione e negli altri canali
istituzionali".
Le altre misure previste dai due emendamenti giuntali sono
l'aumento del fondo destinato alle anticipazioni finanziarie agli
enti locali per le spese su progetti di opere pubbliche, da 350
mila a 1 milione e 50 mila euro; un fondo di 3 milioni a Comuni,
soggetti privati e del privato sociale che gestiscono servizi per
la prima infanzia, al fine di acquistare arredi e attrezzature
necessari ai nidi dell'infanzia e per le scuole dell'infanzia,
primarie e secondarie di primo grado. E ancora 200 mila euro agli
Edr per sostenere i maggiori costi delle famiglie derivanti
dall'utilizzo dei servizi di tpl in caso di spostamento degli
studenti dovuto a lavori nelle sedi scolastiche.
Un milione e mezzo viene inoltre assegnato al Comune di Castions
di Strada per l'acquisizione e la ristrutturazione della
copertura della scuola d'infanzia. Viene poi finanziata con 4,3
milioni la riqualificazione di immobili da parte dei Comuni, a
fini di social housing e modalità innovative dell'abitare. Altri
2,950 milioni di euro serviranno a finanziare interventi di
manutenzione ordinaria e straordinaria nei Comuni colpiti dal
terremoto del 1976, con una tabella che dettaglia il contributo
concesso a ciascun ente locale. Misura, quest'ultima, anch'essa
criticata da Moretuzzo, che non vede il nesso tra "l'anniversario
dei 50 anni dal sisma, che va giustamente celebrato, e i
contributi per riqualificare qualsiasi edificio in quei Comuni".
Vengono poi disposti, sempre dall'Esecutivo, una serie di
contributi ai Comuni: assegnati a Pagnacco 240 mila euro per i
maggiori costi degli interventi di miglioramento sismico ed
efficientamento della scuola dell'infanzia di Plaino. Al Comune
di Premariacco andranno 1,750 milioni di euro per l'adeguamento
sismico ed efficientamento energetico del palazzo municipale. Al
Comune di Tricesimo 56 0mila euro per ristrutturazione e
adeguamento sismico della scuola primaria, mentre il Comune di
Carlino potrà utilizzare i 200 mila euro inizialmente assegnati
alla sede comunale per intervenire sulla scuola primaria Carducci.
Con variazioni tabellari viene infine prevista una integrazione
di 100 mila euro sul bando arredi, ulteriori 6 milioni per
l'edilizia convenzionata e, come ha spiegato all'Aula sempre
Amirante, ulteriori 10 milioni all'Edr Udine per interventi sulla
statale 13 nel tratto Udine-Reana, e sulla 355 tra Rigolato e
Sappada.
L'assessore ha anche risposto a una serie di sollecitazioni degli
esponenti di opposizione, in particolare Moretuzzo e Celotti, a
proposito degli interventi sul ponte di Dignano. Con il
capogruppo del Patto-Civica che ha ricordato "le recenti parole
dell'assessore Scoccimarro, secondo il quale il ponte potrebbe
crollare in caso di piena. Ma se è così, va chiuso quando si alza
il livello del fiume e va avvisata la popolazione". "Il problema
- gli ha replicato l'assessore alle Infrastrutture - è che si
tratta di un ponte centenario e necessita di un intervento sulle
fondazioni. Al momento non ci sono pericoli, ma in prospettiva
bisogna agire. Le prove di staticità sono rassicuranti, ma non si
sa cosa possa succedere in caso di alluvione. Serve comunque una
programmazione generale, non possiamo intervenire a spizzichi e
bocconi".
(1 - segue)
ACON/FA-fc