ASSESTAMENTO. PELLEGRINO (AVS): SALVEZZA LAGO CAVAZZO NON È PRIORITÀ
(ACON) Trieste, 25 lug - "Se errare è umano ma perseverare è
diabolico, da oggi è evidente che l'assessore alla Difesa
dell'ambiente della Regione Friuli Venezia Giulia non intende
raddrizzare le storture nella gestione delle problematiche della
sopravvivenza del lago di Cavazzo e cercare una soluzione in cui
il perdente non sia sempre l'ambiente. Ma anzi ha deciso che il
lago di Cavazzo deve ridursi ad una pozza fangosa e senza vita,
che non solo non esiste un diritto della popolazione sul bene
condiviso dai tre Comuni carnici rivieraschi, ma nemmeno esiste
alcuna intenzione di perseguire l'interesse collettivo alla
prudente e sostenibile interferenza delle attività umane con
l'ambiente e alla tutela delle risorse naturali: la parola
l'ecologia in questa amministrazione abilmente serve solo per
garantire le diverse forme di sfruttamento economico, in questo
caso acqua per la centrale e per i canali irrigui."
Lo dichiara in una nota la consigliera regionale Serena
Pellegrino, di Alleanza Verdi e Sinistra, che recentemente aveva
concordato "con l'assessore Fabio Scoccimarro e la Maggioranza
consiliare di riaprire la discussione sul by pass, nelle tre
ipotesi delineate dagli studi svolti dal Laboratorio del Lago, e
portare le risultanze in Consiglio a novembre prossimo".
Precisa Pellegrino: "Ora, dal cappello a cilindro del
prestigiatore regionale salta fuori una norma che la dice lunga
sulle intenzioni della Regione sulle sorti di Cavazzo e sul by
pass: Scoccimarro, invece di provvedere semplicemente ad
approfondire le tre ipotesi di by pass, destina risorse per
l'affidamento di servizi concernenti l'esecuzione di monitoraggi,
sondaggi e studi modellistici volti ad approfondire le soluzioni
tecniche per la realizzazione delle azioni di mitigazione
inerenti il lago dei tre Comuni".
"Una norma - ribadisce la consigliera - che ho chiesto di
abrogare sia in nome di lealtà e coerenza con gli impegni presi,
sia perché il territorio della Vvalle aspetta dal 2018 di vedere
attuato quanto scritto nel Piano regionale di tutela delle acque,
e cioè che contestualmente al canale derivatorio del Consorzio
bonifica friulana, sia valutata la fattibilità tecnico/economica
della realizzazione di un canale di by pass".
"Monitoraggi, sondaggi e studi modellistici messi in legge non
sono esplicitamente finalizzati al by pass delle acque della
centrale idroelettrica, né tantomeno a valutare il temutissimo
impatto sul bacino lacustre dei prelievi previsti per usi
irrigui, quei 10/15 mc/secondo per le intere giornate nei mesi
estivi - evidenzia l'esponente di Centrosinistra - non sono
compatibili con il mantenimento degli attuali livelli del lago,
producendo tutt'altro che una naturalizzazione ma certamente un
enorme danno, in particolare per il turismo, unica risorsa della
valle".
ACON/COM/rcm