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ASSESTAMENTO. PATTO-CIVICA:_INQUINANTI, CHIESTO STUDIO EPIDEMIOLOGICO

26.07.2024
18:01
(ACON) Trieste, 26 lug - Uno studio epidemiologico su base volontaria per verificare gli impatti da inquinamento in prossimità degli insediamenti della Tal-Siot e da Pfas su tutto il territorio regionale. Questi gli impegni chiesti alla Giunta regionale dai consiglieri del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg Giulia Massolino e Massimo Moretuzzo, con due ordini del giorno approvati ieri dall'Aula nel corso della discussione sull'Assestamento di bilancio.

"Raccogliamo la grande preoccupazione delle e dei residenti per gli impatti sulla salute delle emissioni atmosferiche nelle aree limitrofe agli stabilimenti Tal-Siot, aumentate a seguito dell'annuncio della volontà di costruire gli impianti di cogenerazione presso quattro stazioni di pompaggio (Comuni di Dolina, Reana del Rojale, Cavazzo Carnico e Paluzza) - dichiarano Massolino e Moretuzzo -. Con i nuovi impianti di cogenerazione verranno immesse in atmosfera ogni anno circa 28 mila tonnellate di anidride carbonica, 79 tonnellate di monossido di carbonio e 30 tonnellate di ossidi di zolfo, e queste ulteriori emissioni aggravano i rischi per la salute di chi vive in prossimità. In attesa dell'espressione della sentenza Tar in merito al ricorso delle associazioni ambientaliste, impegnare la Regione a procedere con lo studio è per noi fondamentale, vigileremo sull'attuazione dell'impegno della Giunta: è necessaria trasparenza e attenta valutazione.".

"La contaminazione da Pfas è ormai riconosciuta come un problema di natura globale che non può essere più ignorato - spiegano Massolino e Moretuzzo, in merito al secondo studio richiesto -. In Italia si registra il più grande inquinamento d'Europa da sostanze Pfas e dopo 10 anni non è stata ancora emanata una legge che salvaguardi la salute di cittadine e cittadini e dei territori".

"Le sostanze Pfas sono composti chimici industriali resistenti ai maggiori processi naturali di degradazione e ormai onnipresenti nell'ambiente, si accumulano nel corpo umano e sono considerati fattori di rischio per diverse malattie. La conoscenza della diffusione e degli effetti della contaminazione è ritardata da numerosi ostacoli, ma non possono più essere procrastinate soluzioni che affrontino sistematicamente questa emergenza ambientale a partire da prevenzione e monitoraggio: urgono prese di posizione da parte delle amministrazioni, dei rappresentanti politici, delle autorità di regolazione". ACON/COM/fa



  • Giulia Massolino (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)
    Giulia Massolino (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)