ASSESTAMENTO. PATTO-CIVICA:_INQUINANTI, CHIESTO STUDIO EPIDEMIOLOGICO
(ACON) Trieste, 26 lug - Uno studio epidemiologico su base
volontaria per verificare gli impatti da inquinamento in
prossimità degli insediamenti della Tal-Siot e da Pfas su tutto
il territorio regionale. Questi gli impegni chiesti alla Giunta
regionale dai consiglieri del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg
Giulia Massolino e Massimo Moretuzzo, con due ordini del giorno
approvati ieri dall'Aula nel corso della discussione
sull'Assestamento di bilancio.
"Raccogliamo la grande preoccupazione delle e dei residenti per
gli impatti sulla salute delle emissioni atmosferiche nelle aree
limitrofe agli stabilimenti Tal-Siot, aumentate a seguito
dell'annuncio della volontà di costruire gli impianti di
cogenerazione presso quattro stazioni di pompaggio (Comuni di
Dolina, Reana del Rojale, Cavazzo Carnico e Paluzza) - dichiarano
Massolino e Moretuzzo -. Con i nuovi impianti di cogenerazione
verranno immesse in atmosfera ogni anno circa 28 mila tonnellate
di anidride carbonica, 79 tonnellate di monossido di carbonio e
30 tonnellate di ossidi di zolfo, e queste ulteriori emissioni
aggravano i rischi per la salute di chi vive in prossimità. In
attesa dell'espressione della sentenza Tar in merito al ricorso
delle associazioni ambientaliste, impegnare la Regione a
procedere con lo studio è per noi fondamentale, vigileremo
sull'attuazione dell'impegno della Giunta: è necessaria
trasparenza e attenta valutazione.".
"La contaminazione da Pfas è ormai riconosciuta come un problema
di natura globale che non può essere più ignorato - spiegano
Massolino e Moretuzzo, in merito al secondo studio richiesto -.
In Italia si registra il più grande inquinamento d'Europa da
sostanze Pfas e dopo 10 anni non è stata ancora emanata una legge
che salvaguardi la salute di cittadine e cittadini e dei
territori".
"Le sostanze Pfas sono composti chimici industriali resistenti ai
maggiori processi naturali di degradazione e ormai onnipresenti
nell'ambiente, si accumulano nel corpo umano e sono considerati
fattori di rischio per diverse malattie. La conoscenza della
diffusione e degli effetti della contaminazione è ritardata da
numerosi ostacoli, ma non possono più essere procrastinate
soluzioni che affrontino sistematicamente questa emergenza
ambientale a partire da prevenzione e monitoraggio: urgono prese
di posizione da parte delle amministrazioni, dei rappresentanti
politici, delle autorità di regolazione".
ACON/COM/fa