PIANO ENERGETICO. MASSOLINO (PATTO-CIV): CONTIENE TROPPE CRITICITÀ
(ACON) Trieste, 30 lug - "Abbiamo esaminato il Piano energetico
regionale (Per) e non lo possiamo valutare positivamente.
Innanzitutto un problema di visione: il tema dell'impossibilità
della crescita infinita, così come la democratizzazione
dell'energia, e la conseguente profonda trasformazione politica e
organizzativa, non vengono sostanzialmente affrontati. Ma anche
una questione metodologica: porre la scadenza per le osservazioni
pubbliche al 19 agosto non è un fulgido esempio di stimolo alla
partecipazione". Lo afferma in una nota Giulia Massolino,
consigliera regionale del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, a
margine del parere negativo dato al Per in IV Commissione.
Nello specifico delle azioni, secondo la consigliera,
"l'investimento per l'efficientamento energetico, che dovrebbe
essere la priorità, è troppo basso rispetto agli altri: si
prevedono 490 milioni di euro, di cui 270 pubblici, mentre sulle
biomasse se ne prevedono addirittura 400 di cui 331 pubblici. Di
questi, 280 milioni di euro sono quelli previsti per costruire
strade camionabili per disboscare il nostro territorio. Una
scelta anacronistica, tanto più se non vi sono piani esplicitati
per il teleriscaldamento. Inoltre, le zone adatte alla produzione
di legna da ardere in Friuli Venezia Giulia sono già
infrastrutturate, e dobbiamo fare i conti con un territorio ad
alto rischio idrogeologico".
Assurdo, poi, per la Massolino "come il Piano abdichi a un
protagonismo regionale nella decarbonizzazione dei trasporti con
la mobilità dolce, la cui responsabilità viene demandata
solamente ai Comuni, quando le azioni da poter mettere in campo
dall'amministrazione regionale sarebbero moltissime".
"La parte riguardante l'idrogeno - così ancora l'autonomista - è
portata avanti in modo assolutamente acritico, senza mai
menzionare gli oggettivi problemi di inefficienza, costo,
pericolosità, consumo d'acqua e difficoltà di distribuzione,
oltre al gigantesco elefante nella stanza dell'eventuale
produzione con fonti non rinnovabili, dal nucleare di Krko
all'inceneritore. L'idrogeno è venduto come bacchetta magica per
risolvere tutti i nostri problemi garantendo appunto quel
paradigma impossibile della crescita infinita".
"E si arriva ad assurdità come quella delle biciclette a idrogeno
- conclude l'esponente di opposizione -, presentate la scorsa
settimana dagli assessori Scoccimarro e Amirante, quando le
biciclette a pedalata assistita a normale batteria già esistono,
funzionano, sono ricaricabili ovunque e hanno pari se non
superiore autonomia. Un abbaglio ingiustificabile, che
sembrerebbe quasi un pesce d'aprile se non fossimo a luglio".
ACON/COM/rcm