PIANO ENERGETICO. PELLEGRINO (AVS): OK OBIETTIVI, MA ATTUAZIONE DUBBIA
(ACON) Trieste, 30 lug - "Obiettivi condivisibili in linea con
le politiche europee, ma poca chiarezza su scelte di attuazione e
vincoli concreti. Criticità molteplici, tra cui binomio
energia-ambiente, nucleare, idroelettrico, cooperazione
transfrontaliera".
La consigliera regionale di Alleanza Verdi Sinistra, Serena
Pellegrino, sintetizza così in una nota il proprio parere sul
Piano energetico regionale (Per), discusso oggi in IV
Commissione. "Molto difficile leggere con chiarezza la
declinazione concreta dei pur condivisibili indirizzi del Per -
scrive Pellegrino - senza che riuscissi a convincermi di poter
esprimere un parere favorevole".
L'esponente delle Opposizioni, che è anche vicepresidente della
IV Commissione, ha evidenziato quelle che, a suo dire, sono
alcune delle criticità nel nuovo Per, a cominciare
"dall'effettiva coerenza tra l'architettura energetica, che deve
stare dentro il contesto della tutela ecologica, priorità di
rango costituzionale, e un'effettiva strategia per il contrasto
al cambiamento climatico, trasversale tra i territori, le
produzioni, le attività".
Spiega Pellegrino: "Spicca nella scrittura del Per l'inesistenza
di vincoli espressi, che sono una delle forti e significative
caratterizzazioni della capacità operativa di un indirizzo
politico. Ad esempio su nucleare e produzione di idrogeno il
Piano si mantiene silente. Ritengo che andrebbe dichiarato che
intenzioni abbiamo sul nucleare e non solo perché in Italia ci
sono stati due referendum che hanno detto no all'energia
dall'atomo, ma perché non dirlo è una condotta manifestamente
ipocrita e noi siamo debitori ai cittadini di trasparenza e
chiarezza politica".
"Sull'idroelettrico - insiste l'esponente di Avs - là dove si
parla di nuova capacità produttiva energetica dai rilasci degli
invasi a scopo irriguo, era necessario inserire collegamenti
espliciti con i progetti dei Consorzi di bonifica. Si procede
invece a tentoni, senza trasparenza e con molta difficoltà a far
partecipare i cittadini e le associazioni, come stiamo vedendo a
proposito della regimentazione delle acque del fiume Isonzo o
dello sfruttamento del lago di Cavazzo".
"E' ben vero che l'assessore Scoccimarro ha incastonato nel suo
intervento l'imperativo non rovinare il corso dei fiumi, ma come
starsene tranquilli - si domanda Pellegrino - visto che lo stesso
assessore è convinto che non c'è il rischio, da calcolare come
costo ambientale, di inquinamento del suolo e delle acque
sotterranee nelle pratiche di manutenzione dei campi fotovoltaici
perché l'impiego del glifosate è vietato. Se ci fosse una norma
che proibisse i diserbanti chimici per la manutenzione dei campi
fotovoltaici, sarebbe una innovazione rivoluzionaria".
Insufficiente infine, a suo dire, anche "l'attenzione del Per per
le questioni transfrontaliere, tali da coniugare assieme energia
e clima. Assenti poi, nelle oltre 350 pagine del testo, anche
valutazioni misurabili sull'attuazione da parte dei Comuni dei
piani conseguenti al Patto dei sindaci per il clima e l'energia.
Queste consentirebbero di leggere l'efficacia reale delle
inversioni di tendenza degli enti locali negli sprechi energetici
e nell'impatto ambientale, nonché di commisurare in maniera
adeguata le risorse pubbliche necessarie al raggiungimento degli
obiettivi europei di neutralità climatica attraverso il
contenimento dei consumi e la riduzione delle emissioni di CO2".
ACON/COM/aa