PIANO ENERGETICO. GRUPPO PD: ATTENZIONE A CONTRIBUTI MA NO STRATEGIA
(ACON) Trieste, 30 lug - "Presentato in maniera frettolosa,
senza lasciare il tempo che meriterebbe un argomento così
importante e delicato, il Piano energetico regionale (Per) lascia
trasparire tutta l'enfasi del Centrodestra per la futura
attivazione di nuove linee contributive, senza esplicitare in
modo definito la futura strategia di sistema territoriale
regionale, senza la necessaria attenzione per le fasce deboli che
rischiano di restare escluse dalla transizione energetica a causa
dei rilevanti costi economici".
Lo affermano in una nota i consiglieri regionali del Pd Andrea
Carli, Massimiliano Pozzo, Nicola Conficoni e Massimo Mentil a
margine dell'espressione del parere, in IV Commissione, del Per
sul quale hanno espresso voto contrario.
"Il Piano presenta obiettivi ambiziosi che traguardano alla
decarbonizzazione per il 2045, un documento corposo e articolato,
quello realizzato dalla direzione regionale Ambiente, sul quale
mancano però - evidenziano i dem - alcune fondamentali risposte
di carattere politico da parte dell'assessore Scoccimarro.
Rimangono certamente numerosi interrogativi su temi caldi come
l'uso dell'energia nucleare per la produzione di idrogeno, o sul
tema dei termovalorizzatori (non si farà a Trieste)".
"Da parte nostra - aggiungono gli esponenti di Centrosinistra -
c'era sicuramente l'esigenza di approfondire un argomento così
delicato per capire, tra l'altro, i tempi e i modi attraverso cui
contrastare la povertà energetica, dal momento che ancora una
volta in Assestamento di bilancio il Centrodestra ha negato la
necessità di garantire i contributi per gli impianti fotovoltaici
anche alle famiglie che non possono anticipare l'intera somma per
l'installazione di impianti fotovoltaici".
"È mancato il tempo per approfondire quali saranno i tempi e i
modi per la riduzione dei consumi della pubblica amministrazione,
dei privati e delle imprese, in particolare per quanto riguarda
le grandi imprese energivore e le case popolari. E ancora, non ci
sono state risposte adeguate rispetto all'esigenza di perseguire
un'adeguata analisi costi-benefici tra la produzione energetica
del cosiddetto agrivoltaico e il mantenimento dell'equilibrio di
un'adeguata superficie coltivata per garantire anche la
necessaria sicurezza alimentare al pari di quella energetica.
Nessun approfondimento, inoltre - così ancora la nota dei
consiglieri dem-, sul tema fondamentale dell'utilizzo prioritario
delle superfici disponibili (come i tetti) al fine di non
perpetrare ulteriore consumo di suolo, come nel caso
dell'agrivoltaico".
Infine "serviva la definizione di un concreto piano di
investimenti, attraverso l'esplicitazione delle somme (e relativi
obiettivi) da stanziare nel prossimo triennio, già a partire dal
prossimo assestamento autunnale: in questo modo si darebbe
immediata consistenza all'attuazione del Piano, che richiederà
consistenti risorse economiche, ora disponibili e in futuro
chissà", è la loro chiosa.
ACON/COM/rcm