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SALUTE. CELOTTI (PD): SU RSA TARCENTO MANCA ANCORA CHIAREZZA

19.08.2024
17:37
(ACON) Trieste, 19 ago - "Salvo generiche indicazioni, il futuro dell'Rsa opera Pia Coianiz di Tarcento resta ancora poco chiaro, così come il progetto complessivo che dovrebbe dare gambe ai molti annunci dell'assessore sulla necessità di una riorganizzazione".

Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) riaprendo il dibattito riguardante l'Rsa opera Pia Coianiz - Asp di Tarcento, sulla quale aveva coinvolto tutti i sindaci dell'ambito del tarcentino, inviando loro l'interrogazione rivolta alla Giunta regionale perché chiarisse le proprie intenzioni sulle residenze sanitarie assistenziali e ai posti di cure intermedie e in particolare su quella di Tarcento.

"Tenuto conto delle dichiarazioni del direttore dell'Asufc, Caporale - prosegue Celotti -, ci chiediamo allora se esiste un programma definito di tagli e redistribuzioni che riguarda i Distretti di Tarcento e Cividale e se l'Azienda sanitaria ha già deciso quanti posti letto di Rsa e di ospedale di comunità saranno presenti al 2026 su questi territori. Perché se questo taglio si inserisce in un piano di riordino, allora vorremmo sapere quale è e sulla base di quali dati è stato elaborato e se alla fine, fra Rsa e ospedali di comunità, il territorio vedrà un calo dei posti totali di cure intermedie".

Inoltre, la dem, pone la questione se la chiusura dei posti di Rsa a Tarcento sia legata alla futura apertura di un ospedale di comunità, "allora forse si sarebbe dovuto attivare questa struttura, prima di procedere a una riduzione dei servizi, tenuto conto, tra l'altro, che l'Rsa e l'ospedale di comunità ricoprono ruoli diversi nell'assetto dei servizi territoriali e delle cure intermedie, e che non possono essere semplicisticamente interscambiabili".

"Siamo davanti all'ennesima volta in cui, mentre l'assessore regionale anticipa la necessità di una riorganizzazione, i direttori generali procedono a colpi di decisioni aziendali a tagliare i servizi, senza però spiegare quale è il progetto complessivo, né che ruolo giocherà il privato sanitario in queste partite. A distanza di anni - sottolinea l'esponente delle Opposizioni -, a parte l'avvio di alcuni cantieri, nulla ci risulta essere stato fatto per definire e organizzare i servizi che dentro quei muri dovranno trovare collocazione, e questo è molto preoccupante".

"L'investimento di 11 milioni di euro sul tarcentino - conclude Celotti - non è garanzia di nulla se non si parte con la definizione condivisa del progetto operativo della casa della comunità e dell'ospedale di comunità, che per essere compiuto richiede la partecipazione e il contributo di pensiero degli amministratori locali, del servizio sociale, dei medici di base, degli infermieri territoriali e degli enti del terzo settore, che soli possono garantire di contestualizzare questi servizi in uno specifico contesto territoriale e sociale". ACON/COM/mv



  • Manuela Celotti (Pd)
    Manuela Celotti (Pd)